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CASERTA, questione PalaVignola. La città dove l’ipocrisia regna sovrana e dove il bue dà del cornuto all’asino

5 Ottobre 2018 - 12:08

CASERTA – Con un documento ufficiale, nella giornata di ieri, il PalaVignola è stato dato in gestione esclusiva alla Volalto 2.0, che praticamente è la terza realtà sportiva della città dopo Casertana e dopo la pallacanestro bianconera.
Non ci sembra dunque così incredibile se il terzo impianto sportivo cittadino (dopo appunto stadio Pinto e PalaMaggiò) venga dato in gestione alla Volalto.
La pallavolo gioca su una superficie differente rispetto al basket: se alla seconda basta il parquet già presente all’interno della struttura, per la prima serve il taraflex, una specie di gomma che viene montata sopra il parquet. Montare e smontare ogni giorno la copertura non sarebbe fattibile. Così come sarebbe oltremodo infruttuoso per la Volalto allenarsi per 6 giorni a settimana sul parquet e giocare solo la domenica sul taraflex appositamente montato.
C’è però chi in quel palazzetto c’è da anni, e non se ne vuole andare.
Così la UISP Caserta ieri sera, a mezzo social, ha pubblicato un piccato comunicato, di cui potete leggere uno stralcio:

Le associazioni ricordano inoltre come fossero disponibili a condividere la struttura con la pallavolo, assicurazioni date in un incontro col sindaco lo scorso 25 luglio alla presenza del presidente del Consiglio comunale Michele De Florio,

del presidente della Uisp Caserta Piero Giani e di Romolo Vignola. “A questo punto, non riusciamo a comprendere il perché non fosse formalmente possibile un affidamento provvisorio alle associazioni già operanti da anni nella struttura, che coinvolgevano con la loro attività centinaia di atleti di tutte le età, mentre lo è stato per il nuovo affidatario compresa l’autorizzazione a smantellare il campo e le strutture di pallacanestro, trasformando una struttura polivalente in una ad uso esclusivo”.

Ebbene, stavolta ci sembra davvero che il bue chiami cornuto l’asino.
L’anno scorso, proprio su queste colonne, chiedemmo al Presidente Uisp Caserta Piero Giani di spiegarci la modalità di assegnazione degli orari del PalaVignola che la UISP deteneva da anni. Chiedemmo in pratica come si sceglieva a quali delle tante associazioni sportive casertane venisse dato il campo, senza ricevere risposta.
Abbiamo chiamato e richiamato il sig. Giani al telefono senza esito.
Ci promise, in una riunione UISP, di mostrarci la convenzione sottoscritta in cui l’utilizzo era, a suo dire, dato in uso prioritario alle categorie over. Carta che mai ci è stata mostrata. Ah, guarda caso il signor Giani fa parte di una di queste società di basket over45, la One Art Caserta, che per anni ha giocato e si è allenata al PalaVignola.
Insomma ci sembra davvero surreale, se non addirittura ridicolo, che chi per anni ha utilizzato sempre il palazzetto per le proprie attività senza lasciare spazio ad altri, ora abbia anche il coraggio di ribellarsi ad una decisione del genere. Anche perché vi ricordiamo che le società di basket casertane affiliate alla UISP sono almeno 7/8 (PKH, Buffalo, Phoenix, PTM, Elephants, Falchetti), ma tra queste mai nessuna ha messo piede nel palazzetto ed erano sempre le stesse 2/3 ad usufruire della convenzione sottoscritta dalla UISP.
A qualcuno forse rode di esser stato battuto nella cosa che meglio gli riusciva: fare l’asso pigliatutto.
Detto ciò, siamo pronti a dare diritto di replica e ad attendere che queste fantomatiche carte ci vengano mostrate. In tal caso, pieni di umiltà, chiederemmo scusa.

Ruben Romitelli