CASERTA. Roba da matti: quelli della Clinica del Sole fanno i maestrini con le altre strutture, ma loro esercitano illegalmente parte dell’attività da 13 anni

8 Maggio 2019 - 13:14

CASERTA(Gianluigi Guarino) In queste settimane, il clima tra le cliniche private della provincia di Caserta si è significativamente riscaldato. Uno è portato a pensare che l’innesco di queste polemiche che ovviamente riguardano la dotazione di posti letto e quindi i danari importanti delle rimesse che la Regione Campania riconosce alle strutture convenzionate, sia stato attivato da strutture che godono di una condizione di ineccepibile regolarità. E invece non è così.

Abbiamo parlato con 4 imprenditori della sanità casertana, titolari di cliniche, dopo che uno di loro ci ha contattati, e tutti ci hanno detto la stessa cosa. A protestare, a muoversi, è stata la Clinica del Sole, rappresentata soprattutto in queste contestazioni, dai due comproprietari più politicizzati o che comunque hanno fatto politica, cioè Americo Porfidia, che è stato finanche parlamentare, e Pietro Riello, già sindaco di Castel Morrone.

Ovviamente chi scrive non è che scende dalla montagna con l’anello al naso. Quando nel 2001 il consiglio comunale della città di Caserta votava e assumeva un impegno pesante, cioè quello di dar vita ad una variante al piano regolatore vigente, noi eravamo qui ad occuparci di queste cose. Più o meno come facciamo oggi.

Per cui, la storia la conosciamo ed è per questo motivo che ci viene naturale, affermare e scrivere: “senti

chi parla“. Se la discussione sulla titolarità dei requisiti per avere ics o ipsilon posti letto, parte dalla Clinica del Sole, noi possiamo dire oggi, senza tema di smentita ed eventualmente provandolo in ogni sede, che la Clinica del Sole vive in una condizione di irregolarità tollerata.

Quella variante al Piano Regolatore, che trasformò la zona dove insiste, affacciata sull’Appia, la clinica casertana, conteneva in sè l’offerta della possibilità di aumentare il volume per costruire nuovi reparti, nuove stanze. Insomma, per allargare il business della clinica. Ovviamente, quella delibera passò con l’apposizione del nobile movente della “pubblica utilità”. In attesa che questa utilità diventasse pubblica, la stessa sorrise subito agli obiettivi dei proprietari della struttura sanitaria che, per mera coincidenza, annoveravano anche Pino Maccauro, al tempo assessore del comune di Caserta che certo non rimase scontento della deliberazione del consiglio.

Qualche anno dopo, precisamente nel 2006, l’amministrazione Petteruti oppose un diniego al permesso presentato dalla clinica. In pratica, non gli attribuì l’agibilità perchè c’era il problema del parcheggio non risolto, in quanto non realizzato. E siccome, così il Tar scrisse con chiarezza e durezza, quando respinse il ricorso presentato dalla Clinica, l’esistenza del parcheggio e il diritto-dovere di un’amministrazione comunale di verificare se una struttura sanitaria possiede i requisiti per esercitare la propria funzione, altro che abuso di potere, come scrivevano nel citato ricorso gli imprenditori della Clinica del sole, rappresentavano elementi granitici e incontestabili, viene da pensare oggi cosa sia successo dal 2006 al 2019.

La parte nuova della Clinica, quella frutto della variante in deroga e della conseguente concessione edilizia, è stata costruita? Sì, è stata costruita. Non solo è stata costruita, ma ospita da tempo, decine e decine di pazienti della clinica.

Occhio, sempre nella sentenza del Tar del 2006, si faceva riferimento a quella che è diventata una pietra miliare, il vero e proprio motore delle attività sanitarie, svolte da privati in convenzione, a supporto e a completamento di quelle erogate dalle strutture pubbliche. Si tratta della Delibera della Giunta della Regione Campania del 31 dicembre 2001, data che fino a poco tempo fa, era sacramentata e dedicata, in Regione, alle nomine dei direttori in ragione lottizzatoria tra i vari partiti e soggetti delle maggioranze che si succedevano. Quella delibera era contrassegnata dal numero 73/01.

All’interno, conteneva l’elenco di tutti i requisiti minimi affinchè una struttura privata potesse e possa ancora oggi svolgere un’attività sanitaria in convezione. Insomma, un punto fondamentale che ricorre, non a caso, spesso, negli articoli di CasertaCe, ultimo dei quali, quello dedicato ai cosiddetti punti prelievo (CLICCA QUI PER LEGGERE).

Ai sensi della 73/01, la Clinica del Sole non poteva avere l’accreditamento per la parte suppletiva, per la parte oggetto di ampliamento. E questo per un motivo molto semplice, espresso nella delibera dell’amministrazione Petteruti e pienamente confermato dal Tar: la 73/01 è un’autorizzazione che va considerata unitariamente.

Se tu adempi a un pezzo dei requisiti richiesti e non adempi agli altri, l’autorizzazione, semplicemente, non la devi avere, non te la danno a pezzi, anche perchè sarebbe troppo bello che io metto in opera interventi edilizi direttamente funzionali al business e non faccio il parcheggio da cui magari non ricavo utili importanti. Ma a pensarci bene….. Per questo il Tar dette ragione al comune e torto alla Clinica del Sole.

Risultato pratico: il parcheggio realmente non c’è. Siccome noi nutriamo per i dirigenti e i funzionari dell’asl di Caserta, ma anche per quelli del comune capoluogo che da 13 anni girano la testa dall’altra parte, non facendo rispettare un atto amministrativo di diniego all’autorizzazione, confermato dal Tar (secondo noi, l’abuso d’ufficio per omissione c’è tutto) lo stesso sentimento che Tom aveva per Jerry, che cosa dobbiamo dire? Diciamo che la parte ampliata sta beatamente funzionando nonostante la Clinica del Sole non abbia mai avuto l’autorizzazione ai sensi della delibera 73/01.

Perchè il parcheggio non ce l’ha e conseguentemente non ha neppure l’agibilità. Chi conosce quella zona, sa bene che non ce l’ha, al di la di qualche tentativo pezzottaro che andrebbe indagato in termini seri, sotto ogni punto di vista. Si narra di una planimetria ovviamente taroccata, in cui sarebbe comparso, per opera e virtù dello spirito santo, un parcheggio che non c’è o è di qualche altro proprietario. Riptiamo, queste cose se sif anno, possono riuscire solo se all’asl e al comune di Caserta, dove le vicende le conoscono bene, “si mettono a disposizione”.

Però, da noi, viva l’Italia, funziona così. Ma quello che non può essere accettabile è che i proprietari della Clinica del Sole, Porfida e Riello per primi, alzino il ditino e lo puntino verso le altre strutture, verso le altre cliniche, contestando loro il possesso dei requisiti per l’esercizio dell’attività sanitaria con un tot di posti letto.

Vediamo cosa succede e come si chiude questa storia. Rimarremo vigili.