CASERTA. Solo qui non succede niente davanti a ciò: Marino vuol nominare dirigente l’uomo che fece vincere la Publiservizi in questo modo

19 Aprile 2019 - 20:34

CASERTA (g.g.) – Eugenio Piscino è un vero duro. Magari non avrà grande competenza in materia di finanza locale e di problematiche di rilancio di Comuni ed enti consimili, ma sicuramente è uno che si fa rispettare. Se alla commissione che nel marzo scorso, a Caserta, dopo gli articoli pubblicati da questo giornale, lo bocciò nel concorso, guarda caso con un unico concorrente, per ricoprire la carica di dirigente del settore finanze avesse detto di avere un’alta specializzazione in chiusura delle porte quando ci sono le sedute delle commissioni che aggiudicano le gare per milioni e milioni di euro, l’avrebbero assunto senz’altro, Casertace o non Casertace, immediatamente. Perché nella città capoluogo, uno che sa chiudere le porte affermando lui, da dirigente civile , senza alcuna autorità di polizia, che esiste un pericolo per l’ordine pubblico, assumendo dunque una prerogativa che solo il Questore di una provincia, può esercitare, beh, siamo di fronte ad una sorta di Ronaldo, davanti al quale, campioni pur affermati, quali Franco Biondi, Giovanni Natale, Carmine Sorbo, Maurizio Mazzotti e tra i defunti anche Gianmaria Piscitelli, devono comportarsi come si comporta la squadra che vince un match di quel nobilissimo sport che è il rugby e, a fine partita, fa passare gli sconfitti in una doppia fila, applaudendoli per il loro coraggio e la loro lealtà.

Non potevamo scegliere un paragone più sballato, più antitetico di questo rispetto alla situazione che si potrebbe creare da qui a qualche giorno con l’arrivo a Caserta del dirigente, bocciato a marzo scorso, Eugenio Piscino, in comando dal Comune di Pompei.

Qui, all’ombra del Santuario Mariano tra i più conosciuti al mondo, Piscino si rese protagonista di un autentico colpo di genio, quando, pare nel 2014, sbarrò le porte della stanza dove si stava aggiudicando l’appalto per la gestione dei parcheggi a pagamento della città di Pompei. Quel gesto e la solerzia con cui quella gara fu chiusa, determinarono un uragano di polemiche, con l’esponente del Pd locale Carmine lo Sapio, letteralmente imbufalito con Piscino e anche con il commissario prefettizio che non aveva accolto la richiesta proveniente da tantissime associazioni di categoria di Pompei ad indugiare, a ritardare di qualche giorno quella aggiudicazione per sviluppare un confronto, che non c’era stato, sulla nuova Ztl.

Lo sapete chi vinse quella gara? La Publiservizi che a Pompei, com’è successo a Caserta per tantissimi anni, metteva a segno la doppietta, essendo anche titolare del servizio di riscossione dei tributi.

Ora, uno come questo Piscino può mai venire a fare il dirigente dell’area finanza diventando l’interlocutore diretto, l’ipotetico, molto ipotetico contraltare della Publiservizi, dominus e dominatrice della riscossione dei tributi? Guardate, questa storia dei dirigenti dei settori finanza e tributi dei Comuni, che hanno avuto rapporti con Publiservizi, non è una cosa da poco. Il caso di Piscino non è una nuova trovata dell’azienda di Nino e Elena Natale. Questo giornale ha raccontato poco tempo fa dello strano trasferimento dal Comune di Caserta a quello di San Prisco del sig. Francesco Picozzi per anni funzionario dell’ufficio tributi e per anni interlocutore e immaginario contraltare di Publiservizi. Ruolo che ha svolto anche quando il figliolo è stato assunto proprio dall’impresa dei Natale.

Ora Francesco Picozzi governa il settore finanze e tributi al Comune di San Prisco. E sapete qual è l’azienda di riscossione? Guardate, non ve lo diremmo neanche, perché i casertani meriterebbero una pernacchia per quanto sono coglioni, visto che questo Piscino lo pagheranno anche con le loro tasche. Ma ci tocca per ortodossia professionale. Ovviamente, la Pubbliservizi.

 

Qui sotto il testo integrale dell’articolo pubblicato a suo tempo sulla vicenda dell’appalto di Pompei 

“Ztl, ticket bus e sosta a pagamento su aree pubbliche sono stati affidati alla Publiservizi. La società di Caserta, che già gestisce il servizio di riscossione dei tributi comunali, ha sbaragliato la concorrenza.

La procedura di aggiudicazione è stata espletata a porte chiuse nell’ ufficio del VII settore per gli Affari Finanziari, alla presenza della commissione dell’ente comunale presieduta dal dott. Eugenio Piscino e dai rappresentanti legali delle aziende che hanno partecipato alla gara d’appalto. Nessuna possibilità per i cittadini di assistere al procedimento. Un’esclusione motivata da esigenze di ordine pubblico, rese note in un avviso a firma dal dirigente comunale Piscino.

Un modo di procedere che ha suscitato non poche polemiche fra le associazioni di categoria per il comparto commerciale. E a nulla sono valsi i tentativi per chiedere un rinvio anche solo di pochi giorni della procedura d’affidamento. Richiesta che era stata avanzata dagli imprenditori pompeiani per chiedere un incontro preliminare con il commissario prefettizio e discutere con lo stesso delle criticità contenute nel piano di privatizzazione della Ztl. Un posticipo chiesto a gran voce ma che non è stato accolto. La volontà dell’ente comunale è stata ferrea. Una determinazione sorda che è stata confermata anche da Carmine Lo Sapio, dirigente provinciale del Pd e fondatore del laboratorio politico Elaboriamopompei.

“Non c’è stata possibilità alcuna di ottenere un rinvio dell’apertura delle buste, anche solo di qualche giorno, per avere a disposizione il tempo utile per illustrare al commissario prefettizio i numerosi problemi presenti nel progetto di esternalizzazione della Ztl con annessi servizi accessori” – esordisce così Lo Sapio continuando – “Prima che iniziasse la procedura d’affidamento negli uffici del VII settore ho incontrato la commissione comunale presieduta dal dott. Eugenio Piscino, chiedendo alla stessa di prendere in considerazione l’ipotesi di un posticipo. La risposta è stata secca e decisa ed è andata da subito nella direzione di procedere senza se e senza ma. Il tutto poi è stato reso ancor più perentorio dalla decisione di chiudere le porte ed impedire ai cittadini di poter assistere all’apertura delle buste, adducendo delle improbabili motivazioni di ordine pubblico a firma dello stesso dott. Piscino peraltro. Ordine pubblico che non spettava certo a lui stabilire, ma al questore casomai”.

“Comunque – insiste il fondatore di Elaboriamopompei – andremo avanti in questa faccenda e come esponente provinciale del Pd chiederò l’interessamento anche a livello provinciale sollecitando pure un’interrogazione parlamentare se dovesse essere necessario. Pompei vive una congiuntura difficile e triste ed è arrivato davvero il momento di fare un gioco di squadra per cercare di salvare il salvabile”. Le associazioni di categoria per il comparto commerciale sono compatte più che mai nel dare battaglia a questo ennesimo colpo violento inflitto alla città di Pompei. A loro – conclude Lo Sapio – rinnovo la mia vicinanza e tutta la mia piena disponibilità”.

Una posizione netta quella del fondatore di Elaboriamopompei che vanno nella direzione di avviare delle azioni politiche ben precise. Ed anche le associazioni di categoria (Adap, Ascom, Cidec e Confcommercio) non stanno certo con le mani in mano. Proprio in queste ore sono state avviate delle azioni legali che verranno inoltrate alle sedi preposte”.