Che esordio la sindaca Dell’Aprovitola! Una “bella” stangata ai cittadini per le lampade votive al cimitero. E gli amici di Zannini…

8 Settembre 2024 - 12:37

Opposizione sul piede di guerra. Nessuna risposta all’interrogazione e promessa di affiancare i carinaresi in eventuali azioni. La prima cittadina: “Questi soldi non andranno alla Grimaldi Costruzioni, nuova concessionaria”

CARINARO (g. g.) – Nel periodo giugno 2022-giugno 2024 il Comune di Carinaro non ha affidato all’esterno i servizi di illuminazione votiva del cimitero.


In ragione di ciò l’ente, che aveva volturato a proprio nome il contatore elettrico, pagava circa € 5.000 annui per la corrente.

Con delibera del commissario prefettizio, con poteri di Consiglio comunale, la n. 13 del 3 giugno 2024, è stato approvato un regolamento per l’illuminazione votiva del cimitero e un atto di indirizzo all’ufficio tecnico comunale per esternalizzare il servizio di gestione e concessione che prevedeva l’attivazione del servizio previa stipula di un contratto con l’utente.


A metà giugno, il responsabile dell’UTC – il luscianese architetto Sergio Maggiobello, affida il servizio di illuminazione votiva cimiteriale alla Grimaldi Costruzioni pure di Lusciano, di cui ci siamo già occupati di recente per un altro affidamento, che pure potremmo definire “a sangue freddo”, da parte del neo assessore del Comune di Aversa, Francesco Sagliocco.

La Grimaldi Costruzioni è un’azienda vicinissima al sindaco, oggi ex sindaco di Lusciano Nicola Esposito, ma vicinissima, anche e direttamente, al consigliere regionale Giovanni Zannini, il quale, com’ è noto, detta legge al Comune di Aversa, mentre, per quanto riguarda Carinaro, non possiamo ancora parlare di una sua perorazione eventuale della Grimaldi Costruzioni, perché la vicenda, da questo punto di vista, va ancora studiata.

Sul sito istituzionale del Comune di Carinaro compare un avviso nel quale si informa la popolazione dell’intervenuto rispristino del servizio di manutenzione delle lampade votive, invitando la popolazione, non già a stipulare il contratto per il futuro, ma a versare il canone per gli anni 2023 (quindi periodo non coperto dall’affidamento che è di giugno 2024) e per tutto il 2024, chiarendo che chi non avrà regolarizzato la posizione subirà il distacco della luce e riservandosi azioni per il recupero coattivo.

La richiesta di pagamento per il 2023 e per la parte di 2024 antecedente all’affidamento ha scatenato nel paese grandi malumori.
L’opposizione ha presentato un’interrogazione e ha preannunciato che in questo settembre affianchera’ i cittadini nell’inoltrare le richieste di rimborso, rivolgendosi contestualmente alle superiori autorità.

Incalzata anche sui social, la sindaca Dell’Aprovitola, che non ha ancora risposto all’interrogazione, ha dichiarato che le richieste di pagamento sarebbero legittime. “Le somme recuperate – scrive – non andranno a beneficio della ditta affidataria, ma saranno interamente utilizzate e spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto”.
La somma richiesta per la singola utenza, moltiplicato per il numero di punti luce, permette un incasso di circa 50.000 euro, 10 volte quanto speso per l’anno 2023.
In sostanza Dell’Aprovitola ha ammesso di voler fare cassa e ha dichiarato di aver surrettiziamente istituito una tassa.

Nel frattempo la ditta continua ad incassare somme dai cittadini nei modi più disparati, anche a mano, rilasciando ricevute non vidimate dal Comune.
Come potrà verificare l’ente quanto si sarà incassato?