Clan dei Casalesi, chiesta la condanna per il cugino e il nipote di Sandokan

10 Ottobre 2023 - 17:16

Requisitoria della pm Arlomede.

CASAL DI PRINCIPE (Gv) Questa mattina si è conclusa la requisitoria del pm Graziella Arlomede del processo che vede sotto accusa i nipoti e il cugino di Francesco Schiavone alias Sandokan, accusati a vario titolo di armi, intestazione fittizia e associazione al clan dei Casalesi.

Il pm, dinanzi al gip della prima sezione del tribunale di Napoli, ha chiesto 8 anni per Nicola Schiavone detto ‘o russ (nipote di Sandokan), 5 anni per il padre Luigi Schiavone (cugino di Sandokan), 5 anni anche per l’altro figlio, Isidoro, 4 anni per Vincenzo Mosca e 4 anni per Alessandro Ucciero di Villa Literno, parente della moglie di Nicola Schiavone. Nel collegio difensivo gli avvocati Domenico Della Gatta, Mario Griffo, Carlo De Stavola.

Nicola Schiavone ‘o russ, tornato in libertà dopo circa 9 anni in prigione, avrebbe subito sfruttato tutte le sue vecchie conoscenze inserite nel mondo delle amministrazioni locali. E a dimostrazione di questa tesi, gli agenti della Divisione investigativa antimafia di Napoli, coordinati dal pubblico ministero Graziella Arlomede, hanno documentato le sue incursioni a Villa di Briano, a Casal di Principe e a Minturno. Ma l’elenco delle aree su cui aveva provato a distendere i suoi tentacoli si è poi rivelato molto più fitto. Negli atti dell’inchiesta è emerso il progetto del casalese di sbarcare pure nell’Alto casertano, precisamente a Piana di Monte Verna.
Dopo

aver costituito la società Vonax Group gli agenti, nel maggio 2020, intercettarono una conversazione di Schiavone con quello che per la Dda è stato il suo principale prestanome, Alessandro Ucciero di Villa Literno: ed è a lui, infatti, che viene intestata la Vonax, la società da usare con l’obiettivo di tornare ad aggiudicarsi i lavori pubblici.