COSE STRANE SUI CONCORSI. Colombiano blocca un altro blitz di Marcello De Rosa a poche ore dalle elezioni provinciali. Ma poi cambia idea, chissà perché

1 Agosto 2025 - 19:18

Onestamente, non avevamo mai visto un presidente appena eletto bloccare due concorsi, senza dare una motivazione pubblica, non arriviamo a dire logica e sensata, spiegando le sue motivazioni. Evidente che si tratti di mera guerra politica tra Zannini e Colombiano e De Rosa, reo di candidarsi alle Regionali e quindi con il rischio di rubare voti al mondragonese. Oppure si tratta dell’ipotesi da noi paventata del metodo Crisci – CLICCA E LEGGI

CASERTA – Con un ragionamento non del tutto campato in aria, nel suo comunicato al vetriolo, in cui minaccia addirittura di mandare in procura a contestare gli atti presi da Anacleto Colombiano, neo presidente della provincia, l’ex vicepresidente facente funzione di presidente, Marcello De Rosa ha citato – clicca e leggi – quali situazioni gravi la sospensione di un concorso già terminato, con tanto di chiamata alla firma dei contratti dei vincitori, relativo ad 11 sorveglianti stradali.

È chiaro che l’oggetto del contendere tra De Rosa, Colombiano e quindi Giovanni Zannini non riguarda semplicemente i concorsi, ma la gestione dei lucrosi appalti della Viabilità, come abbiamo già spiegato in altri articoli. Però ci sembra ovvio che l’ex sindaco di Casapesenna con quelle parole si sia mosso soprattutto per difendere il “suo” protetto, Carlo Di Sarno, uno dei soggetti entrati quale vincitore, e che ha dovuto subire la sospensione della procedura.

Il neopresidente Colombiano, però, non si è fermato ai sorveglianti stradale e aveva bloccato anche un altro concorso, interno, internissimo alle dinamiche dell’amministrazione provinciale.

Si tratta della procedura bandita dalla società Terra di Lavoro SpA, alla quale l’Agis, altra società interamente di proprietà della provincia di Caserta, ha affidato l’attività di gestione del front office, gli uffici di contatto con l’utenza, dello Stadio

del nuoto e di Villa Vetrone.

Occhio alle date. Il 26 giugno, ovvero un giorno prima delle elezioni che hanno decretato la vittoria di Anacleto Colombiano, Terra di Lavoro Spa, con atto a firma del presidente Piergiuseppe Cicia, formula l’avviso pubblico per l’assunzione di tre persone da inserire all’interno della propria struttura, a seguito della richiesta dell’Agis.

La scadenza del concorso è al 10 luglio, quindi con due settimane massimo di tempo per presentare domanda. Non il massimo per ampliare la platea dei partecipanti, modus operandi che spesso notiamo nella nostra provincia.

Ma il presidente Colombiano, come raccontato, ha deciso di stravolgere qualsiasi decisione presa da Marcello De Rosa, anche forzando la mano in maniera irrispettosa nei confronti dei candidati dei concorsi visto che, volendo mettere in piedi l’ipotesi che ci sia un solo candidato vincitore raccomandato, oppure cinque, sette, nove, ci sarà sempre qualcuno entrato con merito, senza la botta, vernacolarmente parlando, che trova la sua assunzione sospesa per bagattelle private e personali tra coloro che dovrebbero essere i rappresentanti dei cittadini.

E dopo aver dato lo stop al concorso per sorveglianti stradali, ha fatto la stessa cosa per gli addetti al front office da assumere in Terra di Lavoro.

Infatti, sempre Colombiano ha poi comunicato che questo concorso poteva andare avanti e lo ha fatto due giorni fa, trenta luglio. Evidentemente alla Terra di Lavoro Spa era già tutto pronto perché 24 ore dopo è stato pubblicato l’esito con i tre assunti all’interno della Spa interamente gestita alla provincia.

I tre idonei sono Pasqualina Basilicata 43 anni, di San Felice a Cancello; Giusy Guida, pari età, ma presidente a Caserta, e Antonio Dubliano che alla veneranda età di 70 anni raggiunge il tanto agognato posto fisso statale.

Restano però alcune cose non esattamente in linea con la legge. Infatti, il decreto legislativo 33 del 2013, dedicato alla trasparenza degli atti amministrativi, obbliga le amministrazioni a pubblicare il bando di gara e tutti i documenti nella sezione bandi di concorso dell’amministrazione trasparente. Un’azione illegittima quella compiuta da Terra di Lavoro spa, visto che manca completamente la documentazione in questa sezione. Niente esito del bando, niente graduatoria, nessun riferimento alle prove o ai titoli posseduti dai vincitori.

Con la speranza che possano mettere le cose a posto e rispettare la legge, al presidente Cicia chiediamo anche di pubblicare quali sono stati gli esaminatori di questo concorso, così rendendo meno simile a qualcosa ad una bancarella del torrone questa procedura concorsuale. Perché è noto solo colui che ha firmato l’esito della procedura: si tratta del presidente di commissione Silvio Sgueglia.

Questa vicenda è interessante per i tempi e per i modi. Al concorso un giorno prima delle elezioni provinciali e questo fatto dà l’impressione che si sia trattato di un blitz, il terzo relativo ai concorsi, dell’ex vicepresidente Marcello De Rosa, dopo quello per i sorveglianti stradali e gli addetti museali.

Scriviamo ciò perché tutti e tre i concorsi hanno ricevuto lo stesso trattamento dal presidente Anacleto Colombiano.

Gli assunti relativi al Museo Campano hanno firmato prima delle strane lettere inviate dalla Provincia ai candidati vincitori di concorso. La procedura di assunzione di Terra di Lavoro è stata sbloccata il 30 luglio, mentre si aspetta ancora per quella dei sorveglianti stradali che, inevitabilmente, dovrà avere un atto ufficiale, un qualche destino.

Ed è molto interessante sapere anche perché, poi, Colombiano ha liberato le assunzioni in Terra di Lavoro. Non ha trovato nomi vicini a De Rosa? È stato tranquillizzato, ad esempio, da Emilio Nuzzo? Altro zanniniano di ferro e sindaco di San Felice a Cancello, luogo da dove proviene una delle vincitrici.

Le cose strane, poco chiare della provincia, nonostante il neo presidente si riempia la bocca con la parola trasparenza, continuano a spron battuto.

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