ELEZIONI REGIONALI. Baruffa socialista. Dopo le dimissioni di Iannucci, potrebbe salutare anche Lucrezia Cicia, corteggiata dai Riformisti di Manfredi i e Cesaro

3 Ottobre 2025 - 11:14

L’anomala divisione dei poteri all’interno del partito, che ha portato Giovanni Cusanno a svolgere la funzione di pleniootenziario della lista, con conseguente commissariamento di fatto del segretario provinciale Romolo Vignola, insieme alla fusione con la compagine di Luigi Bosco hanno innescato fibrillazioni importanti che potrebbero portare anche all’esclusuone dalla partita elettorale di Raucci.

CASERTA – Problemi nel Partito socialista. Lucrezia Cicia non ha rilasciato dichiarazioni, ma la vicenda delle clamorose dimissioni di Gianluca Iannucci, già assessore è consigliere comunale di Caserta, uno, dunque, che i voti nella città capoluogo li ha semore avuti e li ha pure messi a referto nella contabilità degli esiti elettorali, l’ha indotta a riflettere su una sua eventuale candidatura nel partito guidato dal salernitano Enzo. Maraio cedendo, magari, alla corte incessants le stanno facendo i Riformisti del sindaco o di Napoli Manfredi e di Armando Cesaro, che in questa alleanza elettorale, rappresenta l’Italia Viva, ossia il partito dell’ex presidehre del Consiglio Matteo Renzi.

La fusione tra Psi e quelli della lista di Luigi Bosco evidentemente decisa da Enzo Maraio, ha evidenziato ancor di più, con il possibile danno collaterale dell’esclusoine dal gruppo dei cpetitors elettorsli del candidato Raucci, il segno controverso e sorprendente della decisione, assunta, qualche mese fa, dal segretario nazionale, di affidare a Giovanni Cusano la costruzione della lista per le prossime elezioni regionali, che, parliamoci chiaro, rappresenta una modalità di commissariamento di fatto del segretario provinciale Romolo Vignola, noto avvocato di Caserta, per un.periodo, qualche anno orsono, presidente della Camera penale associata al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Una situazione di convivenza forzata a dir poco anomala e, tutto sommato, senza precedenti, che ha ridato ruolo e visibilità a Cusano, il quale, dopo le esperienze a complesse, vissute da dirigente del Pd in nome e per conto dell’attuale assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, era scomparso dal radar della politica casertana anche a causa della complessa vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto negli anni s orsi. Vignola, per il momento, non parla.

La candidatura di Gisnfausto Iarrobino già presidente del Consiglio comunale di Caserta, in quota Alleanza Nazionale – Polverino, oggi primario all’ospedale di Piedimonte Matese, sembra disegnata da Cusano, insieme a quella di Antonucci, anche lui con un trasorso di assessore e di consigliere comunale a Caserta per creare un asse ostile a Vignola nella città capoluogo, , allo scopo di detronizzarlo anche formalmente dalla carica di segretario provinciale o comunque di costringere Vugnola a un riconoscimento di Cusano come fulcro del partito in vista di quella che sarà la corsa alle nomine di sottogoverno, a cui Cusano aspira fortemente in quanto ben remunerate,, destinata ad aprirsi all’indomani del varo della giunta di Roberto Fico.

Lucrezia Cicia, al cospetto di questi scenari, potrebbe fare un passo indietro in quanto vede in Romolo Vignola un riferimento di qualità culturale e un capisaldo di garanzia per la presentabilita’ politica e morale del Partito socialista, a cui la faniglubyvugbipa è legata da generazioni. Di qui le sue perplessità e la tentazione, che nelle ultime ore si è fatta forte, di competere alle Regionali nella lista dei Riformisti che ha nel sindaco di Napoli Manfredi il suo riferimento. .