ESCLUSIVA ORE 19.34. PD, la commissione nazionale boccia 750 tessere su 6mila e rotti. A sorpresa sono più quelle di Graziano con Schiavone in pole

5 Febbraio 2023 - 19:35

Ora l’elenco è all’attenzione della commissione provinciale, ma grandi margini per modifiche ulteriori non ce ne sono.

CASERTA (g.g.) Inutile girarci intorno: questa storia del presunto tesseramento gonfiato del Pd casertano è sembrata, fin dal primo momento, iniettata a freddo nel circuito delle notizie con una motivazione ben differente da quella che un osservatore intellettualmente onesto poteva e, ancora oggi, può rilevare come un’inquietante anomalia, visto che passare dalle 67 sottoscrizioni del precedente tesseramento alle 6mila e passa di quello chiusosi il primo febbraio a mezzogiorno, con un incremento del 6mila per cento circa, spazza via la poesia di un racconto forbito e articolato, sostituendola con la prosa per di più profana.

Consultando un po’ di gente che opera nel Pd o che, comunque, è interessata alle sorti di questo partito, l’interpretazione e stata pressoché unanime, al punto di diventare una vulgata, esattamente in linea degli obiettivi degli iniettori in vena del fattaccio: Gennaro Oliviero, per prendersi la rivincita su chi lo ha estromesso con un atto di imperio (Enrico Letta, affiancato da Francesco Boccia e Pina Picierno) dalla selezione dei candidati alle ultime elezioni politiche, imposti manu militari nelle persone di Stefano Graziano e Susanna Camusso, ha fatto il pazzo con le tessere, iscrivendo al Pd pure i morti al camposanto. Insomma, una ragione apparentemente nobile, la denuncia relativa a un numero di tesserati spropositato, è stata utilizzata, con la loro ormai proverbiale abilità velenosetta, da Pina Picierno e Stefano Graziano, sicuramente più preoccupati del vantaggio che a Gennaro Oliviero deriva da quei numeri, in vista del congresso provinciale, che delle implicazioni etico-morali da questi prodotte.
Noi,

che ci sforziamo a tenere la barra espositiva ferma, l’abbiamo fatto ancora con l’elaborazione e con la conseguente pubblicazione di un articolo, comparso in Casertace, qualche giorno fa (CLIKKA E LEGGI) e, come spesso ci capita, ci siamo romanticamente occupati dell’aspetto etico-morale, attendendo di acquisire qualche informazione in più, prima di avventurarci in interpretazioni sulla paternità del profluvio di tessere, saltate fuori già il giorno dopo della scadenza, con la divulgazione di elenchi, contenuti in un file custodito nella sede del Pd e movimentato da qualche lestissima manina.

E qualche numero più approfondito è venuto fuori dalla nostra ricerca, dopo che la commissione nazionale per il tesseramento ha terminato il proprio lavoro, cancellando circa 750 tessere su 6mila e rotti. Ciò, perché queste sarebbero state sottoscritte in violazione del regolamento interno, che consente di iscrivere un massimo di tre persone con l’utilizzo di un’unica carta di credito o, anche, attraverso lo strumento del bonifico. E qui la sorpresa: chi si è visto falcidiare le sue tessere è stato proprio colui che Stefano Graziano e Pina Picierno hanno scelto per conficcare un cuneo nel feudo di Gennaro Oliviero, nella natia Sessa Aurunca. Da una sola carta sarebbeto partite anche 35 iscrizioni attribuite all’inquisito re delle Rsa. Un dato vistosissimo, che fa di Massimo Schiavone il primo target dell’intervento della commissione nazionale del tesseramento, che ha rilasciato un elenco “ripulito”, arrivato sul tavolo della commissione provinciale, che dalle 16 di oggi pomeriggio, domenica, è riunita, non sappiamo se al cospetto o meno del presidente Francesco Gatto, la cui tessera di fedelissimo di Stefano Graziano e di difensore del ribaltone che ha portato al potere, ad Aversa, consiglieri eletti del centrodestra al posto di quelli del Pd ufficiale all’opposizione, sarebbe stata, a sua volta, revocata.