GUARDIA DI FINANZA al Comune di TEVEROLA per la seconda volta. Nuovo blitz nell’Ufficio Tecnico per l’appalto rifiuti. Il Tar traccheggia, ma le operazioni sospette di Virno…

30 Gennaio 2025 - 11:27

Sono ormai un affare riguardante il diritto penale. La concessione per due mesi alla Isvec scampa alla richiesta di sospensiva avanzata da un’altra concorrente ma la Procura continua ad indagare

TEVEROLA (Federica Borrelli) – Un secondo blitz della Guardia di Finanza, a meno di una settimana dal primo.

Nella giornata di martedì, i finanzieri – non si sa ancora se delegati dalla Procura di Napoli Nord o dalla Direzione distrettuale antimafia – hanno ritenuto necessario compiere un ulteriore passaggio per la loro attività di indagine, varcando nuovamente le soglie dell’Ufficio Tecnico Comunale capeggiato dal responsabile Filippo Virno, di professione architetto.

Le ipotesi principali ruotano attorno all’affidamento che Virno ha concesso alla società Isvec per il servizio di igiene urbana della durata di due mesi, in attesa che venga espletata la gara pluriennale dalla stazione appaltante Cuc Nolana. L’importo di 142mila euro e le modalità con cui sarebbe avvenuta questa selezione sono stati oggetto di discussione anche nell’ultimo consiglio comunale del 9 gennaio da parte del gruppo di opposizione “Teverola in Testa” guidato dall’ex sindaco Dario Di Matteo.

L’architetto Filippo Virno che, differentemente dal suo solito, sembrava non voler optare per l’ennesimo affidamento diretto, preferendo altresì una procedura negoziata al minor prezzo – la cosiddetta ‘garetta’ – avrebbe prima convocato su invito quattro ditte (Isvec Srl, Ecosult Srl, Sea Group Srl e La Sannitica Srl) per poi far aggiudicare alla sopracitata Isvec l’incarico bimestrale del servizio di nettezza urbana attraverso le più volte, da lui abusate, vie brevi.
Un

repentino cambio di rotta che nella determina n.253 del 27 dicembre, Virno rup del procedimento, ha giustificato parlando di “disponibilità manifestata solo da uno dei quattro operatori invitati, ossia la Isvec srl”.

Circostanza teoricamente plausibile, ma il punto di rottura non sarebbe neanche questo. Per il gruppo di opposizione di Di Matteo la determina firmata da Filippo Virno è bensì contra legem e andava revocata immediatamente in autotutela.

Stando infatti all’art.50, comma 1, lett. b) del nuovo Codice dei contratti pubblici, la soglia per l’affidamento diretto nella programmazione di servizi e forniture è di 140mila euro, a dispetto dei 142mila stipulati dal responsabile dell’Utc di Teverola con la Isvec. Siccome quello della raccolta dei rifiuti è senza dubbio un servizio pubblico offerto ai cittadini, la sua soglia rientra nella fattispecie dei 140mila euro e non dei 150mila relativi ad opere dell’edilizia pubblica (CLICCA PER LEGGERE LA NORMA).

A far gravare ulteriori sospetti su questa scelta, si aggiunge pure un lungo rapporto tra Virno e la società Isola Verde Ecologica (Isvec, appunto) basato su una reciproca stima professionale, e maturato dapprima al Comune di San Marcellino, dove l’architetto sammaritano è stato responsabile area Ambiente e poi proseguito a San Tammaro dove Virno è attualmente responsabile dell’ufficio tecnico, fino a quando il servizio di igiene urbana non è passato nelle mani della Econova Srl.

L’assenza di qualsiasi provvedimento di annullamento dell’affidamento in autotutela ha spinto La Gardenia Srl – che precedentemente svolgeva il servizio di raccolta rifiuti a Teverola – a ricorrere al Tar della Campania contro la determina firmata dal responsabile.

L’Ente teverolese, dal canto suo, ha deciso di costituirsi in giudizio in difesa. La camera di consiglio del tribunale regionale si è riunita lo scorso 23 gennaio, pronunciandosi sfavorevolmente nei confronti del ricorso solo sulla richiesta di sospensiva dell’efficacia dell’affidamento fatto da Virno e non ha affrontato nel merito la questione, optando in proposito per un’udienza pubblica la cui data ancora non ci è pervenuta.

Si scavalleranno i due mesi di affidamento provvisorio, su cui resta viva invece l’attenzione della magistratura penale come dimostrano le due “visite” della Guardia di Finanza.

La vicenda appena raccontata occupa la pole position delle ipotesi che sono state avanzate in merito al sopralluogo delle Fiamme Gialle, avvenuto in due atti, prima la settimana scorsa nella giornata di mercoledì 22 gennaio, poi un secondo questo martedì 28 gennaio. Ma, come esplicato anche in articoli precedenti, è ancora un altro l’episodio a tenere banco nel palazzo di via Cavour ed è quello che riguarda la Nuova Splendente 22, in un intricato contesto che va dalla gestione familistica degli uffici all’affidamento dei lavori pubblici a ditte fin troppo vicine ai tecnici dell’area tecnica.

Su questa situazione e per quanto concerne avremo modo di ritornare presto con nuovi dettagli.