FOLLIA ASL. Decine e decine di milioni di debiti con i centri privati e una montagna di incarichi esterni agli avvocati per i decreti ingiuntivi

8 Aprile 2021 - 20:16

CASERTA – (G.G.) Quando capita, una volta su un milione di segnalare qualcosa di positivo realizzato dall’Asl di Caserta, non ci dispiace. Mai ne abbiamo fatto questione di tipo personale. Noi non conosciamo direttamente nessuno: nè il direttore generale, quello di oggi e quelli di ieri, nè il direttore sanitario, nè quello amministrativo. Li conosciamo bene, invece, per come svolgono, il più delle volte molto male, le loro funzioni.

Ricordate quando l’anno scorso abbiamo denunciato il vergognoso comportamento della Regione Campania, attraverso il suo braccio operativo dell’Asl di Caserta, sui budget  assegnati alle strutture private convenzionate? In più articoli, dato che facemmo veramente fatica a credere che fosse veramente così, raccontammo dei veri e propri agguati che la Regione e l’Asl di Caserta attuavano nel momento in cui arrivavano addirittura a notificare ai laboratori, ai centri di radiologia etc l’interruzione dell’assistenza convenzionata, cioè dei rimborsi pubblici riconosciuti alle strutture private dopo che queste le avevano già erogate.

In poche parole, la Regione e l’Asl spedivano, mettiamo ad ottobre, una comunicazione in cui informavano che non avrebbero pagato i rimborsi di settembre.

Insomma, il laboratorio erogava la prestazione ritenendo legittimamente che questa fosse coperta dalla convenzione dato che nessuno li aveva avvertiti del contrario, e poi, sadicamente, gli veniva detto: guarda signor laboratorio noi

per quel prelievo che hai fatto a settembre non ti diamo un euro.

Signor centro di radiologia lei sostiene che siamo stati scorretti con questa notifica post datata? Chissenefrega, se ritiene faccia il decreto ingiuntivo.

Almeno questo, tornando al fatto positivo di cui facevamo cenno all’inizio dell’articolo, è stato eliminato. Era una porcata incredibile mentre ora quanto meno l’Asl avverte qualche settimana prima le strutture private nel momento in cui, esaurito il budget, (di solito capita a settembre) chiunque si recherà in quel laboratorio, in quel centro di analisi o di radiologia non dovrà corrispondere eventualmente solo il ticket ma pagare privatamente la prestazione.

Attenzione, se quelli la dell’Asl fanno una cosa buona, va in automatico che ne facciano poi 5 sbagliate.

Le strutture private vengono pagate in questo modo: ogni mese  in base alle ricette consegnate. Questo è uno dei capisaldi del contratto che ovviamente in maniera surreale se non assurda, l’Asl fa firmare ai privati, non all’inizio del suo periodo di esecuzione come sarebbe normale in un posto normale, non a dicembre 2020 per l’anno 2021, ma a dicembre 2021 sarà firmato il contratto per l’anno già finito. A noi questa cosa sembra proprio illegale perchè in contrasto con i fondamenti costitutivi del negozio giuridico. Ma magari ci sbagliamo, per cui torneremo sull’argomento specifico  al più presto dopo un’adeguata esplorazione cognitiva che parta dalla qualificazione reale di cosa sia questo cavolo di pezzo di carta, firmata quando la prestazione contrattuale è stata già eseguita. Così funziona, dunque, l’Asl di Caserta.

In questo contratto vengono previste varie cose: il pagamento con cadenza mensile del 90% della cifra dovuta in funzione delle ricette e dei titoli presentati. Il restante 10% dovrebbe essere corrisposto il 15 del mese successivo alla fine del trimestre. Ricorriamo ad un esempio per capirci meglio: mettiamo che un centro abbia fatturato 100mila euro a gennaio. A fine mese, massimo nei  primi giorni di febbraio gli vengono corrisposti 90mila euro cioè il 90%. E così capiterà anche per le competenze di e per quelle  di marzo. Insomma,  alla fine del trimestre quel centro, dei 300mila euro a lui dovuti ne incasserà 270mila. I restanti 30mila dovrebbero arrivare entro il 15 aprile.

Sì sì, col binocolo! Ci sono arretrati spaventosi e ad essere colpiti sono soprattutto i centri di radiologia, i quali, avendo costi elevatissimi fatturano milioni e milioni di euro al mese. Va da se che se non hai pagato, così come è successo, il 10% relativo all’anno 2019 e all’anno 2020, così come effettivamente l’Asl di Caserta non ha pagato nella maggioranza dei casi, a partire proprio dai centri di radiologia, hai accumulato un debito del 10% del fatturato moltiplicato per 24 numero che equivale ai mesi rimasti scoperti  per inadempienza  del beneficiario della prestazione dato che il 15 successivo ad ogni trimestre nessun bonifico dovuto è stato inviato. Tutto ciò accadrebbe in quanto la corresponsione di questi soldi, che ripetiamo hanno accumulato cifre ben superiori ai 2 o 3 milioni di euro andrebbero corrisposti a conclusione di un formale confronto riguardante i tempi di spese e l’organizzazione dei servizi a cui dovrebbero partecipare l ‘azienda, le strutture private e i sindacati. Caos totale. Tavoli istituzionali inesistenti in una sorta di orgia dell’ inefficienza e dell’ incapacità.

E per di più neppure a costo zero, dato che, spocchiosamente, a chi va a protestare in Regione o presso la stessa Asl di Caserta, viene ripetuta la stessa cantilena: fate i decreti ingiuntivi. In questo caso, i centri privati non se lo fanno dire due volte e procedono proprio verso questa direzione. E sono un autentico fiume i decreti  inviati in contestazione all’Asl di Caserta. Non siamo in grado di quantificare, ma si tratta di decine, decine e ancora di decine di milioni di euro.

Finita qui? Se se, e mica sono i soldi loro, mica sono i loro sontuosi stipendi ad essere messi in discussione. Di fronte a centinaia e centinaia di decreti ingiuntivi, l’Asl di Caserta elargisce centinaia e centinaia di incarichi esterni, lautamente retribuiti, ai soliti avvocati raccomandati. I quali puntualmente perdono le cause perchè vincerle è impossibile, ma intascano lo stesso la lauta parcella.

Siccome a Caserta tutto manca fuorchè i furbi, ci sono dei centri privati che hanno assecondato sin dall’inizio, e  lo sprezzante e indipendentemente dalle dinamiche dei tanti dieci per cento non corrisposti ingiustamente, la seguente modalità operativa: a budget esaurito, e in un regime non non più rimborsabili, continuano a tenere aperti le loro strutture per l’assistenza indiretta cioè per quella convenzionata. In questa maniera creano le condizioni per spedire  a loro volta dei decreti ingiuntivi che però, in sostanza, ora in considerazione del fatto che i centri privati vengono avvertiti per tempo dell’esaurimento del budget non hanno alcuna possibilità di successo. Ma questo vale solo sulla carta, perchè il groviglio di contenziosi è talmente ampio e intricato che contare sulla possibilità che l’Asl non si costituisca neppure in giudizio, non significa aspirare ad un jolly visto che può anche succedere una roba del genere e cioè che la Regione Campania perda una causa di questo tipo e debba risarcire il furbo che, incurante della comunicazione sull’interruzione dell’assistenza pubblica, dei trasferimenti per convenzione, ha continuato la sua attività.

Questo a pensare bene. Ma l’Asl di Caserta è un rifugio di angioletti? NO, non lo è e non dobbiamo citare le tante evidenze emerse ultimamente a riguardo. Piò sempre succedere che qualche impiegato si distragga e dimentichi di istruire la procedura affinchè l’azienda si costituisca al cospetto di questi decreti ingiuntivi. Diteci voi se CasertaC’è si è fissata definendo la maggior parte di quello che succede nella nostra Asl tecnicamente criminale o se nella nostra posizione, che sarebbe inutile assumere in un luogo civile dell’Italia dell’Europa e del mondo, non abitino fondamenti solidissimi.