GIOCATORI DELL’AVERSA AVVELENATI. Il principe Emanuele Filiberto scrive al presidente Figc: arriva la decisione dei giudici
21 Maggio 2023 - 17:29
AVERSA – Malori accusati dai calciatori dell’Aversa, un ricorso respinto e la lettera al presidente della Federcalcio. Si è conclusa così la vicenda del Real Aversa, club di Emanuale Filiberto, erede di casa Savoia, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’accusa di “avvelenamento” della sua squadra prima della partita persa con il Ragusa e che è costata ai campani la retrocessione dalla Serie D all’Eccellenza.
Ora la decisione della Corte sportiva d’Appello nazionale, che “accogliendo l’eccezione preliminare dei legali dell’Asd Ragusa Calcio, avvocati Francesco Guastella e Stefano Schininà, ha dichiarato inammissibile il reclamo presentato dall’Asd Real Aversa” contro la decisione del giudice sportivo che ha omologato il risultato della gara disputata il 14 maggio, decisivo per la salvezza nel girone I del campionato di serie D. La società Ragusana, come preannunciato, “nei prossimi giorni, con incarico conferito all’avvocato Fabrizio Cavallo, procederà anche in sede penale“, con querele per diffamazione, “contro gravissime e notorie espressioni degli esponenti del Real Aversa“.
La lettera di Emanuele Filiberto al presidente Gravina
“Illustrissimo Presidente – è l’inizio della lettera inviata a Gravina – le scrivo questa lettera perché desidero far comprendere a tutti che lo spirito di questa battaglia giudiziaria non è animato dal mero risultato calcistico, ma dal dovere morale di rendere giustizia agli undici ragazzi del Real Agro Aversa scesi
La ricostruzione di Emanuele Filiberto
Il Principe ripercorre le tappe di quanto sarebbe accaduto a Ragusa. “Il nostro dirigente Paolo Filosa alle 9,30 aveva contattato il massimo dirigente della Lega, Luigi Barbiero, per informarlo del malessere di alcuni nostri calciatori, e lo aveva chiamato ben 6 ore prima dell’inizio della gara. Alla luce di quanto accaduto, l’errore di Filosa è stato esclusivamente di dare seguito alle indicazioni dello stesso dirigente di Lega, cioè disputare la gara pur se costretti a rinunciare ad un numero cospicuo di calciatori. E la squadra è scesa in campo, con onore e con la migliore formazione possibile, nonostante le defezioni, per non perdere la partita a tavolino. Purtroppo, era presente un solo rappresentante della Casa Reale Holding SpA, Nazario Matachione, che non riusciva a mettersi in contatto con me in quanto mi trovavo all’estero. Anche gli altri giocatori hanno iniziato ad avvertire malori. Il Ragusa era pienamente a conoscenza della situazione, il loro medico, a prescindere se abbia assistito o meno i nostri tesserati, come riferiscono i miei calciatori, si trovava quella mattina in ospedale, quindi conosceva la questione, e su questo punto nessuno ha ancora risposto. La dottoressa, medico sociale del Ragusa, la mattina alle 10 prima della partita si trovava di turno in quell’ospedale? Lavora in quell’ospedale? Nessuno ha risposto“.