GIUDICI, MEDICI E AVVOCATI/3. Ecco quanto incassavano i signori della “tozza tozza”. Falsificavano tutto, anche carte d’identità e perizie di invalidità
31 Maggio 2025 - 20:04

Prosegue la nostra lettura delle 50 e passa ipotesi di reato formulate dai Pm Gerardina Cozzolino, Gionata Fiore, Oriana Zona
CASERTA – Se lo leggi ti stupisce, se ci rifletti non ti stupisce e capisci tanto di come funzionano i nostri territori. Ora, uno potrebbe dire: “Ma voi di Casertace la buttate sempre in politica.”
Rispondiamo: ma secondo voi la capacità di costruire un sistema criminale fondato su centinaia e centinaia di falsi incidenti stradali, per effetto dei quali le assicurazioni Generali sono state truffate per centinaia e centinaia di migliaia di euro, reclutando e impegnando più di cento persone pronte a fare falsa testimonianza, a dichiarare di essere state autrici o vittime di questi incidenti, non c’entra nulla con i meccanismi che definiscono l’identità di chi ci rappresenta nelle istituzioni?
Secondo noi sì, perché se ogni mattina si sveglia un numero impressionante di persone pronte, disinvoltamente, a violare la legge, per quale motivo questo autentico popolo del malaffare dovrebbe votare alle elezioni un politico solo in quanto capace e onesto?
Il resto di questo decreto di perquisizione, calibrato su 104 indagati, tra cui tre giudici di pace, diversi avvocati, diversi medici, una vera e propria falange di reclutatori di falsi incidentati e testimoni, meriterebbe di essere pubblicato integralmente in modo da consentire ai lettori di assorbire nomi e cognomi di ognuno di quelli che hanno partecipato agli imbrogli.
Ma questo non si può fare più, per via del decreto liberticida firmato dal renziano Costa e approvato dal Parlamento. Per questo motivo ribadiamo che siamo arrivati a segnalare le 40 contestazioni di reato relative a ogni singolo episodio.
In questa puntata andiamo a sottolineare ancora una volta il ruolo del Ctu sammaritano Gianluigi Di Stasio, indagato per corruzione (avrebbe intascato 1000 euro a perizia), che davanti al giudice di pace ha attestato un’invalidità inesistente in modo da consentire, per esempio, alla signora Alessia Condello di vedersi riconosciuto un risarcimento di 32mila euro.
Hanno falsificato tutto, anche gli orari delle visite. Va detto, però, che questi soldi, tutti i soldi, non venivano certo consegnati ai beneficiari farlocchi, ma finivano nelle tasche dei capi dell’organizzazione, ossia i già citati negli altri articoli: Giuseppe Luongo, avvocato 38enne di San Cipriano d’Aversa, e il capo dei reclutatori Vito Bianco, 33enne di Casal di Principe.
Ciò avveniva grazie alla complicità di Orazio Maccarone, vicedirettore dell’ufficio postale di Lusciano, indagato per il reato di riciclaggio, il quale, volta per volta, trasformava i soldi elettronici arrivati sui conti del presunto beneficiario del risarcimento e li convertiva in moneta contante, che consegnava a Luongo e Bianco. Erano loro a ristorare chi si era prestato a fare il falso testimone e il falso incidentato. Il resto lo tenevano per sé. Oggi, per esempio, nei capi d’accusa da noi esaminati, abbiamo incrociato il trasbordo di una cifra risarcitoria di 28mila euro.
Ripetiamo: falsificavano di tutto. Quando il presunto incidentato o il testimone falso non potevano comparire fisicamente davanti al giudice di pace, le cui decisioni di risarcimento sembravano fotocopie, con cifre tra i 12mila e i 14mila euro liquidati, falsificavano le carte d’identità, come nel caso di Lucia Cancello, rimpiazzata da Veronica Sottile, che appose la sua foto su un finto documento.