IL GIORNO DEL GIUDIZIO. Mercoledì a MODNRAGONE la dichiarazione del dissesto. In 9 anni le amministrazioni Zannini-Campoli hanno distrutto la città
22 Marzo 2025 - 13:39

Fatti, non solo parole e non solo una posizione editoriale avversaria. Il pronunciamento della corte dei Conti non è certo realizzata da tifosi di CasertaCe, ma da altissimi giudici della Repubblica, ritrovatisi addirittura a Sezioni unite. Si profilano tasse comunali lacrime e sangue
MONDRAGONE (g.g.) – Il giorno del giudizio è arrivato. Com’era stato largamente previsto nel momento in cui la corte dei Conti nazionale ha respinto a Sezioni unite il ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Mondragone contro la decisione assunta dalla sezione regionale Campania di bocciare il Piano di riequilibrio, presentato dalla stessa amministrazione, per rientrare, nell’arco di 20 anni, dalla pesantissima situazione debitoria di un bilancio ormai totalmente distrutto da nove anni dell’amministrazione Zannini-Campoli, ossia dei due personaggi che hanno detenuto il potere reale, al di là delle sbiadite e tutto sommato irrilevanti figure dei due sindaci “solo per dire”, Virgilio Pacifico e Francesco Lavanga.
Eliminata la possibilità di rifugiarsi nello strumento del riequilibrio e in un mare di debiti e squilibri riscontrata in ogni parte, patrimoniale ed economica, del bilancio, resta solo la soluzione del dissesto, che verrà votato mercoledì prossimo, 26 febbraio, nella seduta che prenderà il via alle 19.
Nei prossimi giorni andremo ad analizzare dal punto di vista tecnico cosa comporterà la dichiarazione di dissesto e quanto inciderà sulle tasche dei mondragonesi che da nove anni hanno consegnato la città ad un gruppo di persone che ha finto di costruire benessere individuale, sistemando questo e quell’altro, ma in realtà favorendo solo le famiglie e le persone che hanno accettato di genuflettersi ai piedi di Zannini.
Il consigliere regionale parla dell’ineluttabilità, del sicuro arrivo di enormi finanziamenti della Regione Campania per un depuratore di cui si parla da decenni e decenni e lo fa con accenti sicuri, non a caso, a pochi mesi di distanza dalle prossime elezioni in cui chiede ai mondragonesi di votarlo ancora.
L’auspicio è che la gente rifletti un po’ (finalmente), comprendendo che se, di qui a poco, dovrà pagare le tasse comunali più alte d’Italia, ciò non è avvenuto per un evento sfortunato, bensì per il disegno civico, immorale, di chi considera i soldi dei cittadini una mucca da mungere solo per alimentare la dispensa dei propri voti.