Il sadismo di CONTE e DE LUCA. I toelettatori costretti alla chiusura perchè per il governo erogano servizi alla persona e non agli animali
30 Aprile 2020 - 14:30
BELLONA – Il benessere prima di tutto. C’è chi di questo ne ha fatto il giusto slogan per insegnare al prossimo che gli animali si amano, che non sono un capriccio da assecondare, che vanno trattati e curati al pari di un essere umano. Poi arriva il Coronavirus e il Governo, invece, ci dice, seppur con i fatti e non con le parole, che gli animali e il loro benessere sono inseriti in una scala gerarchica che occupa l’ultimo posto. Ebbene sì, è proprio così. Le toelettature per cani e gatti, stando agli ultimi decreti ministeriali, in linea con i primi, non rientrano nell’elenco di quelle attività che potranno riaprire a partire dal 4 maggio.
L’attività del toelettatore viene associata erroneamente a quella di parrucchieri, barbieri ed estetisti. Il problema di queste imprese sta in un’errata classificazione ATECO, uno strumento nato nel 1991, aggiornato poche volte e male fino al 2012, che classifica le attività. Il cane, dallo Stato, è considerato un oggetto di proprietà, quindi il toelettatore è classificato nei servizi alla persona, proprio quelli sospesi dal DPCM.
E così gli imprenditori del settore lanciano il grido d’allarme. Tra questi a chiedere interventi da parte del governo c’è Lorena Di Tella, titolare del negozio “A tutto pelo” a Bellona. “Quello
La categoria, attraverso le associazioni di rappresentanza, ha lanciato un appello al Governatore della Campania De Luca affinchè venga data loro la possibilità di poter riprendere l’attività al più presto. Il toelettatore non svolge solo un lavoro, ma è una persona che ama e rispetta gli animali e tiene al loro benessere. Con cani e gatti stabilisce un contatto, comunica, li rispetta, capisce i suoi tempi. E li toeletta.