La discussione e poi il mistero della scopa e del pugno. Le versioni sulla morte di Gianluca Sasso
20 Giugno 2023 - 12:22
CELLOLE – L’incriminazione nei confronti di M.E., il diciassettenne ritenuto dalla Procura dei minori di Napoli responsabile della morte di Giovanni Sasso, commerciante quarantottenne, è quello di evento di morte come conseguenza non voluta del reato di lesioni personali.
La tragica storia che ha portato alla morte di Sasso è ormai arcinota. Il tutto nasce da una discussione per delle bucce di arachidi buttate da diciassettenne fuori al negozio del commerciante.
Una discussione tra il diciassettenne, lo zio di questi e Sasso, continuata anche fuori al vicino locale di un parrucchiere e finita con uno spintone da parte del minore alla vittima, gesto forse legato ad un movimento fatto dal 48enne con una paletta utilizzata per ripulire l’ingresso dell’esercizio commerciale. Un’altra versione, però, racconta che il ragazzo avrebbe colpito con un pugno Sasso, reagendo a un vero e proprio colpo ricevuto con una mazza di scopa.
Si spera che le telecamere di sorveglianza, sequestrate dai carabinieri di Sessa Aurunca, possano dare Maggiore risposte sulla dinamica. Ad aiutare a trovare la verità in questa drammatica vicenda potrebbe aiutare anche l’autopsia sul corpo di Giovanni, il cui incarico è stato affidato stamane dalla Procura.
Com’è scritto ieri pomeriggio, è Gianluca Di Matteo l’avvocato del diciassettenne, giovane componente di una famiglia che gestisce un caseificio nel basso Lazio. Il ragazzo, secondo quanto racconta lo stesso legale, risulta molto preoccupato e terrorizzato da ciò che gli capiterà a seguito di una banale lite però finita in tragedia.