LA DOMENICA DI DON GALEONE…
24 Agosto 2025 - 07:19

24 agosto 2025 – XXI Domenica tempo ordinario (C)
Sono pochi o molti quelli che si salvano? (Lc 13,22)

La domenica “della porta stretta”. La domanda sul numero dei salvati ha tormentato tutte le generazioni. Nel vedere come tante persone vivono miseramente, è naturale chiedersi quanti sono quelle che desiderano salvarsi. Non sta a noi giudicare! Quante persone odiose, acide, scostanti … non sono che povere creature senza aiuto, che supplicano di essere aiutate; persone (in latino significa “maschera”) aggressive, autoritarie, sfolgoranti sul cattedrino del potere, in realtà hanno paura e si augurano che qualcuno le liberi. La carità non è una pia cecità o una religiosa sordità; è una passione, una superiore lucidità. Saranno pochi gli eletti, come sostengono i giansenisti? La cosa più ripugnante è credere che Dio ha predestinato all’inferno la maggior parte degli uomini (massa damnationis!), e che essi erano i predestinati a una salvezza così arbitraria e ad un cielo così poco popolato! Esistono persone spregevoli che godono di essere salvate solo se gli altri sono perduti.
“Sono pochi quelli che si salvano?”. È una domanda alla quale Gesù risponde in maniera ambigua. Non accontenta la nostra curiosità, ma ci invita a scegliere il bene con perseveranza. Da una parte afferma che Dio vuole la salvezza di tutti e d’altra parte ci mette in guardia: “Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”. Come conciliare queste due affermazioni contraddittorie? Una qualche risposta la troviamo nella nostra libertà. Sarebbe la fine per la nostra responsabilità sapere che tutti sono salvi o che tutti sono dannati. Gesù ci annuncia solo che la salvezza è offerta a tutti, poiché è Dio Padre che la propone, ma che può essere rifiutata poiché è l’uomo libero che ne dispone. “Dio
Vi è tuttavia una precisazione essenziale: la salvezza non si decide in base alla familiarità con lui, all’appartenenza biologica, alle attività religiose … Il semplice adempimento degli atti cultuali non ci salva automaticamente. Non importa sapere quanti si salvano, ma come ci si salva. Gesù è una persona leale: “La porta è stretta”; non ci attira con gli specchietti né con la demagogia. Dopo avere ricordato quest’esigente verità, Gesù sviluppa una conseguenza: se la porta della salvezza è stretta, allora tutte le strade “larghe” non portano a Dio. Neppure quelle che portano in chiesa, per ricevere i sacramenti, perché siamo salvati dall’amore reale e non dalle belle parole: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza … Via da me, operatori di iniquità!” (Lc 13,26). La strada di Dio è aperta a tutti, nessuno è escluso, nessuno è privilegiato. L’unico vero problema è trovare Dio, non a livello mentale, ma esistenziale, vivendo nella carità. J. Green ha detto: “C’è una sola tristezza, quella di non essere santi”. Tutte le altre tristezze sono fissazioni nostre. BUONA VITA!
