La Domenica di don Galeone: “Gesù, asceso al cielo, è con noi tutti i giorni. Cosa significano queste parole?”

21 Maggio 2023 - 09:58

Ascensione del Signore ( A ) ✶ Solennità 21 maggio 2023

Io sono con voi tutti i giorni!

La scena dell’ascensione di Gesù risorto al cielo è di grande suggestione, ed è stata commentata da musicisti come J. S. Bach e da pittori come Andrea Mantegna. L’ascensione viene presentata da Matteo come il punto di partenza dell’espansione missionaria della Chiesa. Quei tre imperativi “Andate, ammaestrate, battezzate” dicono agli apostoli che devono continuare la missione e la predicazione di Gesù, senza attardarsi a guardare il cielo.

Iniziamo con una domanda: chi di noi sarebbe contento di perdere il padre o la madre o l’amico? Davvero possiamo rallegrarci della scomparsa di Gesù? Dobbiamo sforzarci di capire, perché le verità del cristianesimo non si comprendono subito e tutte con il sale del battesimo, o con le risposte del catechismo, ma esse si assimilano lentamente, con il trascorrere del tempo, e soprattutto in compagnia del dolore. Se una madre si ritrova il figlio morto tra le braccia, con maggiore facilità potrà comprendere il dolore di Maria ai piedi della croce; se un amico ha fatto l’esperienza di sentirsi tradito e abbandonato dagli amici, con maggiore facilità potrà comprendere il dolore di Gesù abbandonato e tradito da Giuda; solo ad una certa età comprenderemo meglio il mistero della Trinità, forse quando diventeremo più padri o più madri; infine, quando vedremo il nostro corpo sempre più vecchio e malato, avvizzito e cadente fino alla morte, allora con maggiore facilità comprenderemo queste parole “Credo nella vita eterna, nella risurrezione dei morti”. Così avviene per la festa dell’ascensione: è falso fare festa senza prima avere sofferto il dolore del distacco. È preferibile la durezza di cuore e l’ignoranza degli apostoli: sono gente povera, che almeno confessa di non avere compreso; noi invece fingiamo tutti di credere con il risultato che nessuno crede più. Gli apostoli avevano avuto il più bravo professore di religione, il più convincente predicatore; erano vissuti tre anni con Gesù, giorno e notte. Ebbene? Non capivano niente, chiedevano spiegazioni delle parabole più semplici, interpretavano nel modo più materiale le dottrine più spirituali. All’evidenza della risurrezione si sono dovuti arrendere, quasi per forza; davanti al distacco dell’ascensione sono rimasti a bocca aperta, crollavano tutte le loro speranze! Ci consola pensare che almeno gli apostoli non hanno finto di credere; sono stati sinceri, e per questo sono stati capaci di cambiare, perché ogni loro passo in avanti era reale, come reale era stata la loro delusione.

Gesù, asceso al cielo, è con noi tutti i giorni. Cosa significano queste parole? Noi sappiamo bene che Dio è in cielo, in terra, in ogni luogo: egli è onnipresente. Che Dio sia nei cieli significa solo che Dio è infinitamente diverso da noi. Il cielo non è uno spazio o un luogo ma è uno stato di grazia, è il paradiso, è Dio stesso. Sicché “andare in cielo … andare in paradiso” significa stare con Dio. Non si tratta di un movimento spaziale, astronautico, astrofisico, ma di una “ascensione”, di una “estensione” di amore: Gesù, proprio perché è “salito”, può raggiungere e salvare sempre tutti: “Mi è stato dato ogni potere!”. Ecco perché l’ascensione è una festa: mentre prima Gesù-uomo, per le necessarie leggi spazio-temporali, poteva essere presente solo in Palestina, parlare a pochi, guarire pochi … ora invece Gesù-risorto e asceso può raggiungere tutti grazie alla sua ubiquitante capacità salvifica. Dobbiamo smettere di parlare e ragionare in termini di geografia astronomica, e iniziare a riconoscere questo Dio presente dappertutto: “Io sono con voi tutti i giorni!”.

La chiusura più bella dei quattro vangeli è, senza dubbio, quella di Matteo, che ci consegna le ultime parole di Gesù: “Sono con voi tutti i giorni!”. Poi incoraggia gli apostoli con due parole, che sono come due sacramenti: “Andate! Ammaestrate!”. Missione e insegnamento! Immagino gli apostoli che si alzano, e via, in cammino per il mondo. Ma la tentazione, loro e nostra, è quella di girarci indietro. Ed ecco la frase capolavoro, lo squillo di tromba che sprona ogni cristiano: “Io sono con voi tutti i giorni!”. Ogni paura è vinta!