La Domenica di don Galeone: “Oggi, nella Chiesa, non c’è posto per nessun don Abbondio!”

25 Giugno 2023 - 08:09

Domenica 25 giugno 2023 ✶ XII Domenica T.O.

La persecuzione: una beatitudine!

Il discepolo di Gesù è esposto alle persecuzioni proprio perché suo discepolo, lavora per la realizzazione del Regno di Dio. La “fuga mundi”, la “meditatio mortis”, la vita eremitica, la figura dell’asceta … sono stati molto usati per giustificare un certo disprezzo della vita, per abbandonare il cantiere del mondo, per vivere in isole felici. Il mondo non vale, prepariamoci alla fine! Anche oggi si notano forme spirituali, movimenti carismatici, correnti mistiche, che privilegiano il distacco dal mondo. Noi non dobbiamo costruire spazi sacri per incontrare Dio, non abbiamo terre sante da visitare, non abbiamo case di Dio in cui cercare rifugio. La casa di Dio è la casa dell’uomo, l’immagine di Dio è l’uomo vivente. Se mai qualcuno ha pensato che seguire Gesù significhi sicurezza e protezione, questo brano del Vangelo basta a disilluderlo. Oggi, nella Chiesa, non c’è posto per nessun don Abbondio!

Nel passato, avevamo la presunzione di costruire per il sempre. Oggi, la relatività avvolge tutte le realtà. Secondo il filosofo greco Eraclito, noi siamo immersi nel movimento eterno, quindi non possiamo costruire uno Stato perfetto, una Chiesa definitiva. Il nostro cuore sarà sempre inquieto, verso un avere di più, verso un essere di più. La vera ascetica, che sostituisce quella conventuale o eremitica, è l’ascetica di chi costruisce sapendo che tutto poi verrà superato; il “relativo” diventa così il nostro “cilicio quotidiano”, la dedizione al provvisorio diventa la nostra passione e la nostra sofferenza. Oggi non si può essere cristiani sospirando la pace, cercando l’unità tra “le anime belle”, in una sorta di “candida rosa”. Oggi il conflitto è la regola quotidiana! Gesù ha previsto conflitti persino in famiglia: genitori contro figli, spose contro mariti, fratello contro sorella. Accettare il conflitto, cercare di superarlo, essere strumenti di pace: questo è l’impegno del credente. La carità non è una pia cecità o una religiosa sordità o una fibrillazione del cuore, ma è una superiore passione, un principio architettonico della realtà. Chi vuole vivere oggi secondo il Vangelo, apre dei conflitti; chi vuole una società giusta, provoca contraddizioni. Non si va in carrozza in paradiso!

Qualche volta la Chiesa è stata perseguitata per oscurantismo, per pigrizia, per viltà, per debolezza, per complicità, per interesse. Ma c’è anche una persecuzione orchestrata dalle forze del male, da quel “lievito nero” che si ramifica fino a diventare una “religione del male”, fino a produrre i “fiori del male”, una sorta di “corpo mistico del male”, con il quale la Chiesa non può entrare in dialogo. Il credente non si scoraggia: è l’uomo dell’impazienza, perché il giorno è breve e la notte si avvicina; il credente è anche l’uomo della pazienza, perché sa che dalla morte del seme nasce il fiore del Regno di Dio. La pazienza è il frutto della speranza!

Non temete … Non abbiate paura!    Da piccoli forse ci hanno insegnato una religione di paura. Dio era un occhio disegnato in un triangolo, che ci spiava sempre. Siamo arrivati a tanta crudeltà, predicando il Vangelo e la tenerezza di Gesù! Alcuni predicatori hanno infierito sul popolo con prediche apocalittiche. Se avete terrorizzato un ragazzo, state certi che vi sarà obbediente, ma non vi amerà mai! La paura è mancanza di amore! Tutto il Vangelo, invece, è un invito a non avere paura, dall’inizio: “Non avere paura, Maria”, sino alla fine: “Non abbiate paura, io sono con voi”. La paura è un peccato, è un’astuzia del diavolo per non farci amare Dio. Tutta la Bibbia descrive come Dio “tratta” l’uomo e come l’uomo “maltratta” Dio.

Dio non premia i buoni e non castiga i cattivi.! Dio non “giudica”, Dio “giustifica”. Dio non punisce i cattivi, Dio li trasforma. Dio non si accontenta di registrare, ma si dedica tutto a fare del peccatore un santo, dell’ingiusto un giusto, del violento un pacifico. Questo è l’unico lavoro degno di Dio! Questa è la religione del futuro! Noi somiglieremo al Dio che immaginiamo: se crediamo che Dio è giusto, penseremo di fare un atto religioso lanciando la nostra pietra contro il colpevole. Ma Gesù c’invita ad essere come il Padre suo: buono con i giusti e gli ingiusti. Che religione facile, qualcuno penserà! È vero il contrario: se Dio fa del peccatore un santo, dell’avaro un generoso, del ribelle un devoto, allora anche noi saremo obbligati a fare come Lui!