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LA SVOLTA. Carlo Marino, Marcello Iovino, Carlo Savoia, Paolo Galluccio e Raffaele Serpico ora sono imputati: la Dda ha chiesto il rinvio a giudizio

4 Giugno 2022 - 20:00

L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 17 giugno. Molti i capi d’imputazione: si va dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta in concorso a vari abusi d’ufficio e a un vasto assortimento di falsi in atti pubblici

 

 

 

CASERTA (G.G.) – Il 27 maggio scorso, poco più di una settimana fa, i Pubblici Ministeri della Dda di Napoli Graziella Arlomede, Fabrizio Vanorio e Maurizio Giordano hanno depositato, presso l’Ufficio Gip del Tribunale di Napoli, la richiesta di rinvio a giudizio per 22 persone che, da quel momento, sono divenute 22 imputati.

Si tratta delle vicende degli appalti relativi agli affidamenti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani delle città di Aversa e Caserta e di altre procedure riguardanti altri servizi, sempre legati a smaltimenti parziali di aree adibite a discariche abusive, banditi dal Comune di Curti.

Oltre a Carlo Savoia, al quale viene contestato anche il reato di associazione a delinquere, dal 27 maggio sono divenuti imputati anche l’attuale sindaco di Caserta Carlo Marino, accusato di aver truccato in concorso con altri una gara d’appalto da 116 milioni di euro, l’ex dirigente oggi in pensione Marcello Iovino, materiale autore del taroccamento, il funzionario Pippo D’Auria, promosso da Carlo Marino con tanto di posizione organizzativa all’indomani della sua riacquisita libertà dagli arresti domiciliari, l’ex assessore di Forza Italia del Comune di Aversa Paolo Galluccio, al tempo uomo vicinissimo a Luigi Cesaro detto Giggino a’ purpetta, Raffaele Serpico, dirigente ancora in carica dell’Ufficio Tecnico del Comune normanno, Pasqualino Vitale, faccendiere casertano titolare di storici incarichi nelle segreterie e negli uffici di consulenza di politici importanti, quali Nicola Cosentino e Paolo Romano, ma soprattutto grande amico di Carlo Marino.

Questi i nomi più conosciuti in quanto appartenenti al perimetro della politica e a quello delle alte burocrazie dei Comuni più popolosi, a più alto peso specifico della provincia.

Ma l’elenco dei neo-imputati non finisce qui.

Gennaro Cardone, dipendente e luogotenente di Carlo Savoia, che non a caso gli intesta anche le quote di società da lui controllate;
Biagio Bencivenga, anche lui legato al mondo Savoia;
Eduardo Cotugno;
Angelo Egisto;
Igino Faiella, già comandante dei Vigili Urbani di Curti;
Michele Fontana;
Carmine Gallo, personaggio molto noto nel mondo dell’imprenditoria legata ai rifiuti in provincia di Salerno e socio di Carlo Savoia, ma anche di Fontana e di altri autotrasportatori di rifiuti dell’agro aversano all’interno del Consorzio Cite, designato a monte per aggiudicarsi la gara, ovviamente truccata, al Comune di Aversa;
Salvatore Merola, anche lui connesso alla vicenda di Curti;
Nicola Mottola;
Michele Oliviero, di Villa Literno, pure lui molto attivo e molto conosciuto nel mondo dei rifiuti della nostra provincia;
Antonio Raiano, attualmente sindaco di Curti;
Ernesto Scamardella, un altro pezzo importante del gruppo di Carlo Savoia, un dipendente a cui venivano affidate operazioni molto delicate;
stesso discorso per Anna Scognamiglio, che diventa a un certo punto il ventre molle dell’organizzazione, perché proprio nel suo Pc vengono trovati documenti che riscontrano molto delle accuse formulate dalla Dda a carico di quelli che fino al 26 maggio, ripetiamo, erano solo indagati, e che dal 27 maggio sono diventati invece imputati.
Le società coinvolte sono quelle note: la Xeco, già sottoposta a sequestro preventivo; la Lea di Egisto, per intenderci quella che si trovava a Marcianise nella zona industriale e fu incendiata; la Bema e la Fontedil.
I 23 imputati compariranno davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare Anna Tirone venerdì 17 giugno alle 9.