LE FOTO. Imprenditore nasconde due case e una Porsche al Fisco. Scatta il sequestro da oltre mezzo milione di euro

9 Giugno 2020 - 15:55

PASTORANO (red.cro.) –  In data odierna, su delega di questa Procura della Repubblica, la Compagnia della Guardia di Finanza di Capua sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo di beni per oltre mezzo milione di euro, nei confronti di B.M., 43enne, imprenditore di Pastorano (CE), accusato di essersi sottratto al pagamento di pregressi debiti tributari “spogliandosi” fraudolentemente di tutti i suoi beni, cosi da rendere vano ogni tentativo di riscossione coattiva. Il sequestro preventivo 6 stato emesso dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura, che ha proposto la misura cautelare reale all’esito alle investigazioni svolte dalla Guardia di Finanza di Capua destinataria, a suo tempo, di una segnalazione da parte di Equitalia S.p.a. che denunciava l’imprenditore per aver simulato la vendita di tutti i suoi beni, al solo scopo di sottrarli alle legittime pretese del Fisco, che cercava di riscuotere l’ingente debito milionario accumulato dallo stesso, per non aver pagato le imposte dirette ed IVA relative agli anni tra it 2006 ed it 2012.

 

Dagli accertamenti svolti 6 poi emerso che l’imprenditore, subito dopo aver ricevuto la notifica del primo avviso di accertamento, si era spossessato di due immobili: uno ubicato in Teverola (CE) – del valore di circa 400 mila euro — intestandolo fittiziamente al datore di lavoro della moglie, ed un secondo appartamento sito in Trentola Ducenta (CE) — del valore di 150 mila euro — che veniva invece ceduto fittiziamente allo stesso coniuge che, subito dopo, effettuava una donazione a favore dei figli minori. Grazie all’esame dei conti correnti intestati alla coppia, la Guardia di Finanza ha infatti riscontrato che non vi era stato alcun pagamento reale dei corrispettivi dichiarati negli atti di compravendita degli immobili e che i conti correnti personali dell’indagato erano stati svuotati a favore di una società amministrata per un breve arco temporale dalla moglie di quest’ultimo per l’acquisto, tra l’altro, di due autovetture, di cui una Porsche Macan, che, sebbene non intestata a lui, veniva regolarmente utilizzata dallo stesso imprenditore, come accertato tramite banche dati dove sono stati inseriti diversi controlli di polizia effettuati su strada nei suoi confronti.