I parenti di Sandokan negli appalti della ferrovie. Indagini e perquisizioni in corso

3 Aprile 2019 - 17:27

CASAL DI PRINCIPE – Un gruppo imprenditoriale vicino al clan dei casalesi si sarebbe aggiudicato appalti da Rfi, Rete ferroviaria italiana. Ipotesi di turbativa d’asta che ha fatto scattare perquisizioni che sono in corso in queste ore da parte dei carabinieri sia nella sede romana della società sia nelle abitazioni di un dirigente e due funzionari.

Inizia a trapelare che l’inchiesta riguarderebbe dei parenti di Francesco Sandokan Schiavone, coinvolti nel processo Spartacus. Uno venne condannato e l’altro assolto. Inoltre, uno dei parenti del boss avrebbe ammesso, mentre era intercettato, di essere diventato imprenditore proprio grazie a Sandokan e si sarebbe poi legato anche al figlio di quest’ultimo, Nicola, oggi diventato collaboratore di giustizia

Al momento tra gli indagati, alcuni imprenditori legati alla fazione Schiavone del gruppo criminale della camorra casertana. I reati ipotizzati dai pm Antonello Ardituro e Graziella Arlomede sotto il coordinamento dell’aggiunto Luigi Frunzio sono, a vario titolo, associazione camorristica, corruzione e turbativa d’alta aggravata dalle finalità camorristica.

La Rfi ha commentato così: “In relazione alle notizie riportate oggi dai media circa le indagini della Procura della Repubblica di Napoli, Rete Ferroviaria Italiana garantisce la piena collaborazione per lo svolgimento dei necessari accertamenti da parte degli inquirenti e conferma la propria fiducia nell’autorità giudiziaria. In base agli sviluppi delle indagini, RFI valuterà eventuali azioni a propria tutela.”