MARCIANISE. Accuse gravissime da galera da Gennaro Spasiano a Pino Riccio, Onofrio Tartaglione & co.
30 Agosto 2019 - 21:35
MARCIANISE (g.g.) – C’è poco da agitarsi. Qui la questione è semplice. Anzi, semplicissima: o l’ingegnere Gennaro Spasiano ha calunniato Pino Riccio, l’amministrazione comunale di Marcianise e, in parte, anche Antonietta Della Gatta titolare dell’azienda con sede a San Marco Evangelista che ha acquistato, dall’asta fallimentare l’immobile ex AZ Surgelati, nella zona industriale di Marcianise, oppure quello che Spasiano scrive a viso aperto, senza risparmiare nulla alla redazione di un atto amministrativo giuridicamente rilevante dev’essere quanto meno verificato dato che si tratta di un contenuto pieno zeppo di notizie di reati. Di reati non piccoli, ma che vanno dall’abuso edilizio alla falsificazione dei documenti posti a corredo della richiesta del permesso a costruire formulata da Pino Riccio, il quale, ricordiamo è anche consigliere comunale, nella veste di progettista.
Non si scappa: quello di Gennaro Spasiano è un atto di accusa non scritto sulla sabbia, ma impresso come esempio di rara ortodossia, nel corpo di una risposta formale che, nella veste di dirigente del III settore, ambiente,
Primo punto: Gennaro Spasiano sostiene che la richiesta di permesso a costruire presentata da Pino Riccio ha scavalcato illegalmente “molte pratiche di cittadini, ditte e società, che dall’anno 2018 sono ancora attese di essere esaminate”.
Punto secondo: lo stesso Pino Riccio, sempre secondo Gennaro Spasiano, ha chiesto ed ottenuto e, aggiungiamo noi, da uno spericolatissimo segretario comunale Onofrio Tartaglione, e dirigente ad interim del Suap, il permesso a costruire senza presentare la redazione del piano di caratterizzazione.
Punto terzo: nel presentare il suo progetto, sempre l’ingegnere e consigliere comunale Riccio, avrebbe falsamente dichiarato la conformità urbanistica di quanto già costruito. Una conformità che come si può leggere nella comunicazione di Spasiano che pubblichiamo in calce a questo articolo, non esisterebbe per una serie di motivi tecnico-urbanistici che configurano abusi edilizi evidenti.
Spasiano parla senza mezzi termini di reati penali e afferma di aver già espresso queste osservazioni in una precedente comunicazione risalente al 26 giugno.
Ora, chi scrive non può certo cambiare opinione su Gennaro Spasiano, prestatore di una storia che lo ha visto militare all’interno di strutture importantissime della podestà amministrativa, le quali hanno il potere di muovere decine, se non centinaia e centinaia di milioni di euro. L’ha fatto a nostro avviso in maniera errata, equivoca, obliqua e spesso oscura. Lo abbiamo sostenuto e lo sosterremo sempre. Ma in ragione di una civiltà liberale ci impongono di valutare con la giusta attenzione l’atteggiamento particolarissimo e interessantissimo assunto negli ultimi mesi da Spasiano. Certo, questi ha cambiato registro da quando ha litigato, come capita ineluttabilmente ad ogni essere umano che respira e che ha a che fare con lui per qualche mese, con il sindaco Antonello Velardi. Fatte tutte queste premesse, è serio, anzi doveroso riconoscere che Spasiano non sta avvelenando i pozzi, non sta facendo uscire queste cose attraverso le linee anonime o alimentando solamente il chiacchiericcio. Sta mettendo tutto nero su bianco, rischiando in prima persona.
E allora, questa storia deve trovare una sua dimensione risolutiva. Quello che non può e non deve succedere è l’evanescenza, la decantazione, il non definito. Qui ci sono accuse gravissime. Per cui, o queste sono false e l’ingegnere Spasiano è impazzito, diventando un calunniatore, attenzione non un diffamatore, ma ancor più un calunniatore diurno e seriale, oppure qualcuno come l’ingegnere Pino Riccio, il segretario generale Tartaglione, il sindaco Antonello Velardi, la signora Antonietta Della Gatta, dovrà rispondere e dovrà spiegare tante cose su questa vicenda.
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