MARCIANISE. Bimba di 6 anni viola la proprietà di Mimmo Tartaglione, che la sgrida e la minaccia. Ben fatto, così impara la mocciosetta

5 Ottobre 2018 - 11:24

MARCIANISE(g.g.) Caro signor Luigi Limone, te lo vogliamo dire in forma dialettale: “Così t’impari!“. Invece di coccolarti il tuo cognome, sognando agrumi, spremute e granite, dai una corretta educazione a tua figlia e insegnale che la violazione di domicilio è un reato.

E ti è andata anche bene. Perchè se, come hanno sempre desiderato Domenico Tartaglione e il suo signore-padrone Antonello Velardi, l’attuale regime che regge la città di Marcianise avesse completato il suo percorso autoritarista, tua figlia, caro Limone, piccola o grande che sia, sarebbe stata catturata, frustata.

E se ancora, con la sua biciclettina del cazzo, avesse continuato a rompere i coglioni, ci stava tutto che il padrone dell’area, dove l’infante scostumata girava in bici, l’accoppasse addirittura, dopo aver fatto a pezzi l’insulso velocipede.

Ti è andata bene, mister Lemon. Ritirati a casa con tua figlia e non presentare denunce ridicole, anche perchè perdi solo tempo, visto che quelli che appartengono alla “guardia puzzaniellese” e che scodinzolano attorno a questo sindaco e da questo sindaco sono protetti, hanno già dimostrato di godere di impunità, anzi, di immunità extra normativa, extra regolamentare ed anche extra costituzionale (si narra che girino anche con targa diplomatica).

Perchè se ad oggi 250 e passa marcianisani hanno dichiarato ai Carabinieri, che li hanno ascoltati indossando la veste di poliziotti giudiziari, che le firme sotto alla lista Orgoglio

Marcianisano non le hanno messe loro e che dunque sono clamorosamente false, finanche quelle di un paio di camorristi che, al tempo della presentazione della lista, erano in galera da anni, allora, se nulla è successo di fronte ad una plateale porcheria di queste dimensioni, figuriamoci ora se l’autorità giudiziaria, l’ordine costituito, lo stato di diritto si mettono a perdere tempo con questa inezia.

La sciocchezza di un padre degenerato che non sa forse che, a Marcianise, il codice civile, insieme a quello penale, è stato totalmente abolito, e che il diritto di proprietà è stato totalmente riformato, nel senso che il sindaco decide, come facevano i re del Medioevo, di gratificare la propria soldataglia mutuando l’uso da quello che nell’antica Roma succedeva con i valorosi reduci delle campagne militari, di terreni e altri immobili, in totale libertà e con assoluta potestà.

A Marcianise c’è qualche forza politica che continua ad insistere e ad affermare che nell’area del mercato, cioè dove si è svolta la scena della presunta aggressione verbale e delle presunte minacce, formulate dal cowboy Domenico Tartaglione, alla bimba di 6 anni (beh, queste robe qua i cowboy non le facevano di certo, a pensarci bene), si stia consumando una mastodontica illegalità.

Ciò perchè, attraverso lo strumento che i comuni hanno di affidare a un privato un’aiuola o uno spazio ristretto, in cambio della cura dell’area in questione e della disponibilità di renderla gratuitamente utilizzabile dai cittadini, lì al mercato Domenico Tartaglione “si è pappato” la piazza.

Nelle prossime ore Dario Abbate ricomincerà con la sua solita pippa, peraltro, poveri noi, anche rafforzata da questo episodio, visto che, se Domenico Tartaglione sloggia la bambina impertinente, minacciandola addirittura, ciò vuol dire che considera quell’area una sua proprietà intoccabile.

Questo ad Abbate e all’opposizione non sta bene, perchè loro sono degli sfigati, dei nostalgici dell’antico stato di diritto, delle leggi, delle norme. Passatisti senza alcuna prospettiva.

Ma, scusate, se voi, a Marcianise, siete stati toccati dalla grazia di avere un sindaco speciale, ai limiti dell’ultraterreno, eccezionale, superiore per saggezza ed equilibrio a Re Salomone, che cazzo dovete farvene delle leggi e delle norme? Non servono a niente. Se Re Salomone ha regalato una piazza intera a Domenico Tartaglione, è perchè ritiene che questo sia fatto bene e dunque, cosa vi mettete a discutere, voi microbi della storia?

Punto. Per cui, caro Abbate, faccio un po’ il Feltri etilico di questo periodo, non rompere i coglioni. Anzi, acchiappati mister Lemon e iscrivetevi ad una scuola dove si insegna la buona educazione e soprattutto il rispetto delle persone che essendo più intelligenti, più preparate, più cazzute, più formidabilmente erudite di voi, non hanno bisogno di darvi spiegazioni. Obbedite e shut up!

Post scriptum: giusto per farci due risate, il signor Limone ha raccontato, nella copia della denuncia che avrebbe voluto presentare ai carabinieri, ma che i carabinieri hanno detto di presentare ai vigili urbani (se, se, bella pensata), che il signor Tartaglione, dopo aver ingiunto anche a lui di spostare l’auto che aveva parcheggiato, ha sgridato di nuovo la figlia, intimandole di non girare con la bici nell’area. Sempre Limone racconta che (ma la smetta con questa narrazione strappa lacrime e s’inchini all’autorità cerebrale della verità rivelata) sua figlia, dal momento in cui ha vissuto questa esperienza, ha paura ad uscire di casa e di restare sola e piange quando viene portata nel parcheggio dell’area fiera.

Che fa, ora piange la mocciosetta!!!… Non poteva pensarci prima, non violando la sacre proprietà del vassallo del Carlo Magno marcianisano? “Velardi me l’ha detta, guai chi me la tocca“.

Un’ultima domanda per chiudere: ma lei, signor Limone, per chi ha votato alle ultime elezioni amministrative?