MARCIANISE. Debacle del sindaco Antonio Trombetta che, consigliato dal nipote Gabriele, fa votare Patriciello “a mazza secca” e irrita Zinzi, che lo doppia nelle preferenze

14 Giugno 2024 - 18:35

MARCIANISE (G.G.) – C’è un dato, venuto fuori dalle urne delle elezioni Europee nella città di Marcianise, che merita una sottolineatura e fa capire quello che noi sosteniamo dai primi giorni successivi all’insediamento di Antonio Trombetta quale nuovo sindaco.

Questi è un brav’uomo e forse non si rende effettivamente conto di cosa gli giri intorno.

Quando legge un articolo di Casertace cerca gli occhi della segretaria Maria Carmina Cotugno (per quanta riguarda i fatti della gestione) e gli occhi di quella lenza mica da ridere del nipote Gabriele, che ne ha determinato tutti i passi, a partire da quella autentica follia costituita dalla legittimazione di una vera e propria centrale della malagestione del pubblico danaro – che ha danneggiato pesantemente, negli anni, le finanze del Comune di Marcianise – chiamato Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, oggi mimetizzatosi dietro le insegne di “Idrico Terra di Lavoro Spa”.

Questa cosa non ha potuto che essergli stata suggerita dal nipote che, col Consorzio, ha lavorato da consulente per molto tempo, assumendo incarichi grazie ai buoni uffici e alla volontà del consigliere regionale Giovanni Zannini, comandante in capo della suddetta centrale della malagestione, in predicato di diventare centrale del malaffare.

È stata questa, infatti, la prova provata di quel che avevamo già capito, la classica cartina al tornasole che ha implicato, non a caso, il riposizionamento di Nicola Russo, consigliere comunale eletto con Lina Tartaglione e ribaltatosi dall’altra parte, unendosi di fatto agli altri due zanniniani acquisiti Carmela Laurenza e Angelo Ricciardi detto Ciak Video, a cui Zannini ha già consentito, dopo che Trombetta e la maggioranza lo hanno voluto come rappresentante della quota del Comune di Marcianise nell’assemblea dell’Itl Spa, degli incarichi professionali passati al suo amico Musone, avvocato “complessivo” o quasi della famiglia Belforte.

Gabriele Trombetta è anche un dirigente d’azienda del gruppo di Aldo Patriciello, neo rieletto al Parlamento Europeo con quasi 70mila preferenze personali, dopo che il generale Roberto Vannacci ha optato per l’elezione nella circoscrizione della Italia Orientale, liberando il posto per il leader politico molisano che, nella circoscrizione meridionale, era stato preceduto dal generale con idee non propriamente progressiste, e neppure liberali, di circa 2mila voti.

Dunque, quando il gioco della campagna elettorale si è fatto duro, Patriciello ha indicato ai suoi fedelissimi di votarlo con preferenza secca, in modo da non creare concorrenze interne pericolose nella graduatoria finale dei candidati della Lega.

A dire il vero Gianpiero Zinzi, in diversi contesti territoriali, Patriciello l’ha pure votato. Basta vedere il dato di Caserta capoluogo, dove Zinzi ha una struttura di partito costituita e dove effettivamente può incidere in maniera molto significativa.

Qui Roberto Marti che, da uomo di partito come ormai Zinzi si sente, ha raccolto 865 preferenze a fronte di un significativo dato che ha gratificato anche Aldo Patriciello, che di preferenze ne ha conquistate 806, circa 400 in più rispetto a cinque anni fa, quando si candidò alle Europee nella lista di Forza Italia.

A Marcianise le cose sono andate, però, diversamente perché il sindaco Trombetta, seguendo i consigli del nipote, non ha fatto certo una bella figura, non è riuscito a dimostrare lo stesso carisma elettorale sortito dalle elezioni comunali del maggio 2023.

Ha votato, infatti, Aldo Patriciello, per dirla con una espressione dialettale del gergo politico e popolare, “a mazza secca”. Zinzi lo ha saputo e, siccome, al pari della coppia Nicola Scognamiglio – Maria Luigia Iodice, peraltro beatamente in crociera nel Mar Mediterraneo, ha deciso di nn aggiungere il nome di Patriciello alla scheda per Marti, così come ha fatto, sostanzialmente, a Caserta.

Risultato: Roberto Marti ha raccolto 665 voti mentre Aldo Patriciello si è attestato a 332.

Gabriele Trombetta potrà sempre dire che lui non è il sindaco o un assessore di Marcianise e potrà raccontare a Patriciello che lo zio non è un fulmine di guerra. Ma il dato è questo e riguarda anche le scelte, tutto sommato non impegnatissime, dei coniugi Scognamiglio-Iodice, i quali qualche voto lo hanno dato al sannita Luigi Barone (183 voti a Marcianise), sostenuto dal sindaco di Vitulazio Antonio Scialdone (Barone ha ottenuto 754 voti a Vitulazio), che della Iodice è da anni un sostenitore, con tanto di impegno nella sua segreteria alla Regione Campania prima che l’ultimo voto amministrativo gli consegnasse la fascia tricolore del suo paese.

Qualche voto Scognamiglio e Iodice l’hanno dato anche all’ancora sindaco di Bari – lo sarà fino al ballottaggio del 23-24 giugno – Antonio Decaro, i cui 401 voti di preferenza raccolti a Marcianise non sono certo solo farina del sacco dei due coniugi.

Questa amministrazione, nata per un accordo politico stretto tra Zinzi e Scognamiglio-Iodice, che scelsero personalmente Antonio Trombetta, si regge su equilibri molto esili.

È chiaro che l’irruzione nella maggioranza di Giovanni Zannini, il quale ha dichiarato pubblicamente che la sopravvivenza di Antonio Trombetta dipende e dipenderà solo da lui, ma anche di Filippo Fecondo, divenuto ormai un uomo d’affari che ha trovato un’intesa con Trombetta e Pasquale Salzillo per le faccende ex Siemens della famiglia Barbarano, offrendo in cambio l’apporto alla maggioranza di Salvatore Raucci, indispone e non poco sia Zinzi sia i coniugi.

Ma al momento Zinzi e i coniugi si trovano stretti in un angolo, perché è finanche tutto da vedere il fatto che abbiano a disposizione consiglieri comunali a loro tanto fedeli da poter andare da Trombetta dicendogli che se non cambia registro sono pronti a mandarlo a casa.

Inizia un anno interessante, che ci porterà alle Regionali, altro punto di snodo.

La Iodice, che stavolta avrà la temibile concorrenza di un candidato locale del Pd, probabilmente Paola Foglia, chiederà a tutte le componenti della maggioranza, a partire dal sindaco Trombetta, di appoggiarla ventre a terra.

Ma l’aria che tira oggi non ci racconta certo di una situazione di unità e concordia.