MARCIANISE. E mò ci mancava solo questo strano tipo della Notte Bianca: abusiva, fuori legge ma applaudita dal sindaco e dall’amministrazione. E’ ANARCHIA!
6 Settembre 2025 - 19:23

Come sempre, CasertaCe, compie uno sforzo di analisi percorrendo il sentiero della esposizione di leggi e norme delle tutto eluse fino ad oggi. La buffa lettera scritta da un tal Filippo Iodice, a quanto pare pupillo di Enzo Letizia e Giovanni Pratillo, dirigente Andrea Di Caprio. La celebrazione sulla pagina ufficiale del Comune. Insomma, un circo abitato da micro centri di potere che si muovono a ruota libera in una melassa di ignoranze. IN CALCE ALL’ARTICOLO IL POST DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E L’INTERROGAZIONE PRESENTATA DA ALCUNI CONSIGLIERI
MARCIANISE (g.g.) – Evitiamo la premessa, rimandando le valutazioni alla fine dell’articolo quali sue dirette conseguenze. Anche perché, francamente, sappiamo bene che gli amministratori comunali di Marcianise, a partire dal sindaco, possedendo un’attitudine che nulla c’entra con la responsabilità istituzionale, troveranno sempre una panzana, una stupidaggine per etichettare anche questo articolo come un attacco personale.
A noi non fa né caldo né freddo, per carità. Però, stavolta, ribaltiamo la struttura del nostro racconto, partendo dai fatti: la minoranza del consiglio comunale di Marcianise, quella che il sottoscritto e questo giornale hanno fatto sì (l’ha capito, signor Sindaco, perché non risponde mai a questa nostra affermazione?) fosse minoranza per soli 61 voti e non maggioranza, ha scritto e presentato un’interrogazione al primo cittadino sulla Notte Bianca.
Diciamo subito che, in sede di replica, o Antonio Trombetta risponde nel merito, contraddicendo, smentendo tutto ciò che Lina Tartaglione, Rosalba Cibelli, Alberto Abbate e gli altri scrivono, additando il tutto come stupidaggine, oppure realmente la condizione della Città è scaduta, a tal punto da dover considerare la sua adesione al principio del rispetto dello stato di diritto e delle norme inferiore a quello di una qualsiasi “favelas” di San Paolo del Brasile.
Filippo Iodice, come Carneade: “Chi era costui?”
C’è un signore che di nome fa Filippo e di cognome fa Iodice.
Questo signore, autodefinendosi “rappresentante dell’Asso-esercenti”, ha scritto una lettera, perché diversamente non la possiamo definire, in cui, in pratica, rende noto al Dirigente dello Sportello Unico delle Attività Produttive, Andrea Di Caprio, che lui venerdì 12 settembre sarà a capo della seconda edizione della Notte Bianca. Nella lettera, che non è una comunicazione formale, non è un’istanza, non è preannuncio di presentazione di documenti, non è niente, se non per l’appunto una semplice lettera, giuridicamente e amministrativamente insignificante, informa il Di Caprio che nella strada tot si esibirà un’artista, nella piazza tot saranno insediati i tavoli per una cena, in un altro posto un impianto video e via discorrendo.
C’è un tipo strano che si aggira per le strade della città
STOP. Ora in un posto appena normale, cioè 10 metri fuori dalla “favela” di San Paolo o anche al comune di Roccacannuccia, quella lettera sarebbe stata cestinata e conseguentemente il Dirigente avrebbe informato immediatamente la forza pubblica, ossia la Polizia Municipale, i Carabinieri, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza che in giro c’è un tipo strano che dice di voler occupare l’intero centro storico per una Notte Bianca con cena a 40 euro a persona. Di conseguenza, la Polizia Municipale, Carabinieri etc si metterebbero in opera il 12 settembre mattina, già dal 10 settembre, presidiando tutte le strade e verbalizzando tutto quello che si parasse davanti ai loro occhi denunciando contestualmente questo strano tipo all’autorità giudiziaria.
A Marcianise no! Anzi, si capisce bene anche perché lo strano tipo, elettore di Enzo Letizia e molto stimato da Giovanni Pratillo, ha trattato Andrea Di Caprio come l’ultima ruota del carro, come lo scemo del villaggio, rendendogli noto il programma dell’evento scambiando il dirigente del comune probabilmente per una locandina vivente, per uno di quegli uomini sandwich all’americana che pubblicizzavano un locale o un evento travestiti da wurstel, da confezioni di mostarda o di ketchup.
Il sospetto nostro è che la minoranza, che è tale, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sempre a causa di CasertaCe (il sindaco, che quella fascia indossa grazie a noi, da queste orecchie non vuol capire) qualche ragione ce l’abbia.
Avete mai visto il Comune che celebra un evento illegale?
E siccome noi le ragioni le cerchiamo nelle prove documentali e non certo nelle nostre suggestioni, vi invitiamo a leggere in calce a quest’articolo e prima del testo integrale dell’interrogazione, il post pubblicato nella pagina ufficiale di Facebook, certificata dall’amministrazione comunale.
In pratica il sindaco e la sua giunta, la cosiddetta amministrazione attiva, annunciano, sfoggiandolo come una sorta di fiore all’occhiello, la Notte Bianca organizzata da questo strano tipo che di nome fa Filippo e di cognome fa Iodice. Anzi, l’Amministrazione lo considera un evento centrale, fondamentale di quella che sarebbe una sorta di programmazione ,che se non è direttamente ascrivibile al comune, sia avvale comunque l’imprimatur dello stesso.
Allora, vorremmo informare il sindaco Trombetta e quel gruppo di assessori che, al netto di Pasquale Salzillo e di Stefano Farro, citiamo di nuovo i Promessi Sposi “in ben altre faccende affaccendati”, sono totalmente irrilevanti, che per organizzare un evento del genere bisogna percorrere una procedura che non è stabilità dal codice che regola oggi quell’autentica bancarella del torrone, riduzione anche generosa del comune di Marcianise, ma da legge e da norme dello Stato.
E questo lo ricordiamo anche alla segretaria comunale Maria Carmina Cotugno, la quale ogni volta che viene citata inizia il solito pianto greco al cospetto di CasertaCe e di chi lo dirig,e con una sventagliata di messaggi Whatsapp, salvo poi sforbiciarci alle spalle come una qualunque pettegola da “venella”, usiamo un terme molto marcianisano per farci capire.
Ma noi la perdoniamo la buona Maria Carmina, perché tutto sommato ci è simpatica e lei lo sa. Però la segretaria, in un contesto da vero e proprio avanspettacolo, totalmente anarchico come quello che connota il comune di Marcianise, non può tirare la mano indietro muovendosi solo quando c’è qualcuno che la chiama in causa. E’ lei che dovrebbe indicare al Sindaco il concetto elementare che un qualsiasi utilizzo di uno spazio pubblico da parte di un privato avviene solo a conclusione di un meccanismo amministrativo stabilito dalla legge.
E mò ve lo diciamo subito. Se allo strano tipo viene consentito di organizzare un evento, con il legittimo obiettivo di realizzare un profitto; se al soggetto in questione viene garantita una sorta di “deregulation” tombale, cioè di realizzare significativi quattrini ma di risparmiare a monte il tanto tempo che serve per certificazioni e documenti, allora quali sono le qualità possedute da questo strano tipo, tali da renderlo “figlio della gallina bianca”?
Perché a qualsiasi altro marcianisano non dovrebbe essere consentito quello ciò che è consentito, al contrario, a Filippo Iodice? Cosa riempie la voragine che separa lo strano tipo da ciò che sta organizzando e che realizzerà venerdì prossimo e il rispetto della legge, delle norme e delle regole? Per caso la stima che riscuote da Giovanni Pratillo e da Enzo Letizia? Forse ciò sta scritto nel già citato codice della bancarella del torrone, ma non è riportato da nessuna norma reale, seria, dell’ordinamento dello Stato.
Le norme da seguire, al momento tutte eluse. E il botulino…
Guardate, ultimamente, la questione delle feste e degli eventi all’aperto è diventato un problema molto più importante e serio, rispetto a quanto non lo fosse fino ad un anno fa: dai giornali, ammesso e non concesso che il sindaco Trombetta e la segretaria comunale Cotugno li leggano almeno una volta al mese, abbiamo appreso di ben dodici decessi per intossicazione da botulino, dovuta ad alimenti consumati nel corso di sagre e di altri eventi all’aperto. Già questo presupporrebbe, di fronte all’intenzione dello “strano personaggio”, di somministrare all’aperto cibi e bevande, un’accurata riflessione da parte del sindaco Trombetta e un’adeguata sorveglianza su quanto sta accadendo in questi giorni. Perché, a questo punto, noi cominciamo a dubitare su qualità di cui non abbiamo mai dubitato: ma lei, dottore Trombetta, come medico, è del mestiere? L’abito di massima autorità sanitaria della Città dovrebbe starle a pennello. Ma questo è solamente un punto del problema.
Sindaco Trombetta, segretaria Cotugno, basta andare su Internet, come può fare anche un bambino di quinta elementare. Se lei, dottor Trombetta, indossa una fascia tricolore, se la Cotugno da segretaria generale incassa lo stipendio che incassa, possono ben utilizzare dieci minuti del loro tempo per consultare il manuale delle giovani marmotte. Per tenere un evento pubblico all’aperto devi presentare una comunicazione di preavviso al Sindaco almeno trenta giorni prima dell’evento; devi presentare una domanda o una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune, tramite il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), almeno 30 giorni prima; è necessario poi fornire un piano di emergenza, un documento di valutazione dei rischi (DVR), e indicare il programma, gli spazi, le date, la tipologia dell’evento e il numero di partecipanti; indicare gli alimenti che saranno consumati, la loro provenienza, etc.
Evento abusivo, amministrazione abusiva, città abusiva e anarchica
Cosa dobbiamo dire, allora sindaco Trombetta e segretaria generale Cotugno? La solita ovvietà?
Questo strano personaggio, così lo dobbiamo definire vista la situazione, sta procedendo abusivamente. Sta dunque organizzando un evento abusivo all’interno di una città abusiva, resa tale da un’amministrazione comunale abusiva. Perché se un sindaco, degli assessori, lo ripetiamo (non ne parliamo proprio perché sono inesistenti) al netto e dei duemila e passa euro che intascano ogni mese, annuncia sulla propria pagina ufficiale un avvenimento che, ad oggi, sabato 6 settembre, non possiede alcuno dei requisiti previsti dalla legge, non può contare su alcuna autorizzazione da parte del Comune stesso, da parte dei suoi uffici. Noi stiamo raccontando, sindaco Trombetta ci smentisca nel merito invece di propinarci i soliti pistolotti che sono l’autentica essenza del nulla, una rappresentazione surreale.
Questo è un Comune in cui ogni giorno chi si alza fa la legge, si sono creati dei micro centri di potere i quali hanno dato vita ad una vera mistura esplosiva tra arroganza, pretesa, prevaricazione e grassa ignoranza.
Insomma Marcianise è in preda all’ANARCHIA, esatto contrario dello stato di diritto. Ora, se c’è qualcuno in grado di confutare questa tesi punto per punto, si faccia avanti così ne discutiamo. Se la risposta sarà fondata sulle solite malevolenze, sui soliti slogan, allora vuol dire che qui il problema alla fonte si può risolvere ricorrendo a Villa Arzilla dove, giustamente, l’espressione di ogni castroneria è consentita e giustificata ai suoi ospiti.
