MARCIANISE. Il commissario dà il benservito a Onofrio Tartaglione, si appresta a revocare il Puc di Pino Riccio e speriamo si occupi anche del “discusso” permesso dato al fratello dell’ex vicaria Angela Letizia
2 Novembre 2019 - 19:55
MARCIANISE – Tra le cose che giustamente, doverosamente, il commissario prefettizio Lastella sta eliminando in quanto scorie velenose del malgoverno e della malagestione delle pubbliche risorse da parte dell’ex sindaco Antonello Velardi, non c’è solamente la cancellazione dall’organico del Comune della figura sconcertante dell’ormai ex segretario comunale Onofrio Tartaglione e la revoca dell’approvazione del Puc da parte della giunta comunale, con tutte le bagattelle contenute al suo interno, a partire dalla riclassificazione, naturalmente migliorativa, di un terreno di Pino Riccio; ma ci potrebbero essere anche verifiche, valutazioni, che magari portino ad una conclusione diversa da quella raggiunta da Casertace, ma che a ciò approdi dopo una visione laica e distaccata dei fatti.
La galleria di situazioni non chiare è lunghissima. Ci vorrebbe un mese di articoli per ritornare sulle porcherie consumate nelle stanze del Comune in questi tre anni.
Riteniamo che meriti un’indagine amministrativa e conoscitiva, dato che fino ad ora non è stata fatta, il permesso a costruire riguardante un deposito di materiale edile in zona ex Macello firmato da Francesco Letizia, architetto ma soprattutto fratello dell’ex vicesindaco Angela Letizia.
Perché caro commissario Lastella, le cose a Marcianise hanno funzionato proprio così: il già citato consigliere Pino Riccio che firma un lucroso progetto e consegnando la richiesta di permesso a costruire ottiene da Onofrio Tartaglione, in quel periodo anche dirigente dell’Ufficio Tecnico, di appallottolare e cestinare il protocollo e dunque le priorità temporali di chi la richiesta l’aveva presentata anche molto prima; e ancora, il fratello (non un cugino in terzo grado) del vicesindaco, che ha vissuto in simbiosi politico-uman-amministrativa con il sindaco Velardi, presenta a sua volta la richiesta di permesso per un progetto da lui firmato, creando una questione di opportunità di enorme proporzione, perché sarebbe serio e giusto che i fratelli di un vicesindaco, di un assessore o di un consigliere comunale si astenessero dall’esercizio professionale nel Comune in cui i congiunti esercitano la potestà quando questa attività professionale la potestà la incrocia e dalla potestà dipende.
Questa è la Marcianise che lei, commissario Lastella, dovrà provare a normalizzare, ridandole la dignità perduta e ricostituendo un minimo di relazione tra l’istituzione cittadina e le norme, di cui la prima si è fatta letteralmente beffe nei già citati ultimi tre anni e mezzo.
Come scrivevamo nell’agosto scorso (CLICCA QUI) l’Ufficio Tecnico non ha voluto chiarire la difformità della presunta esistenza ante litteram del manufatto per cui si chiedeva il permesso a costruire.
Speriamo, caro commissario, che lei e i suoi collaboratori possiate accertarlo al più presto.