CASERTA. “Giustamente” non bastavano 550mila euro. Carlo Marino ne aggiunge altri 166mila gestiti dal suo ufficio stampa delle scorse elezioni

29 Dicembre 2020 - 20:25

Eravamo rimasti a una cifra già mostruosa relativa, udite udite, ai piani di comunicazione legati ad un parcheggio, a un paio di strade, a due campetti sportivi finanziati dai fondi Cipe per Puccianiello, Parco Primavera, Santa Barbara e Casolla. Ormai è un assalto all’arma bianca consumato ai danni del pubblico danaro

 

CASERTA (g.g.) – Non bastano i 550 mila, cioè la scandalosissima cifra stanziata dal comune di Caserta, che vale oltre un miliardo delle vecchie lire, per il progetto di comunicazione integrato non delle Olimpiadi, di un parcheggio, un paio di campetti sportivi e la riqualificazione di spazi pubblici e qualche strada tra Puccianiello, Santa Barbara e Tuoro-Parco Primavera. Non bastano perché sono stati aggiunti 165.983 mila euro (iva compresa) ai 550 mila euro che Carlo Marino (LEGGI QUI) ha attribuito con la firma del dirigente Giovanni Natale, il cugino diretto del sindaco, al ben noto Antonio Napoli, uno che ha sempre bazzicato negli ambienti dei DS e del PD, nell’orbita di Claudio Velardi, storico spin doctor di D’Alema. E diciamo Carlo Marino perché noi onestamente di queste coincidenze scaturite da avvisi pubblici a dir poco sospetti ne abbiamo le tasche piene.

Si dà il caso che Napoli è stato colui

che ha seguito tutto la campagna elettorale di Marino alle scorse comunali. E guardate un po’, per puro caso si è aggiudicato la gara frutto di un avviso pubblico utilizzando una società pressoché anonima, Reana srl, intestata alla figlia Giulia, che in partenza si occupava di allevamento di cavalli, o giù di lì. Si tratterebbe di una classica storia di ricottai alla meridionale, se di mezzo non ci fossero tanti quattrini. Marino considera questo Napoli una persona di enorme fiducia. Oltre ad avergli dato la possibilità di assegnare gli incarichi ad altri professionisti, ultimo dei quali il giornalista casertano Antonio Salvati (LEGGI QUI), ora ha aggiunto un’altra vagonata di soldi con quelli già stanziati. Con il cambio delle vecchie lire, al buon Napoli sono stati dati in gestione un miliardo e duecento milioni, sui circa 36 miliardi (18 milioni di euro) complessivi.

Si tratta dei Fondi di rotazione per lo sviluppo, ma nella nostra carriera non abbiamo mai visto una cosa tanto sfacciata che questa amministrazione realizza facendosi forza di un’impunità di fatto che la incoraggia ad andare sempre oltre, ad alimentare e a valorizzare le attitudini (e che attitudini) di chi la compone.

Raffaele Guarino (giuro che non si tratta di parentela) è l’amministratore unico della società che porta a casa l’affidamento, avvenuto tramite il mercato elettronico, per il progetto di comunicazione digitale della Riqualificazione (perché i 550 mila euro dell’Integrato evidentemente non bastavano). Tra i soci della Kidea srl troviamo anche Stefano Volpe, 40% delle quote come Guarino, Emanuele De Vita (15%) e Marco Perrone (5%). Occhio però a pensare che anche questi siano degli allevatori di cavalli qualsiasi, da quello che emerge dal sito della Kidea, tanti sono stati i clienti importanti di questa azienda che si occupa di marketing.

Questa società napoletana dovrà occuparsi della progettazione e dello sviluppo della piattaforma web istituzionale. Ma non solo, si tratta anche di gestire i social media dedicati a questa riqualificazione altri lavori inerenti al brand reputation del progetto (impresa sicuramente non facile). Interessante anche capire se, visto che è stato scelto il Digital manager per il progetto di comunicazione digitale, che risponde al nome di Jacopo Mele, sarà lui a tirare le fila di tutto il programma oppure lascerà lo spazio agli uomini di Kidea.

Non sappiamo ancora con precisione perché sia stata scelta questa ditta, ma partiamo da una certezza inossidabile: a Caserta i soldi non si muovono mai per caso. Come come si fa siamo arrivati in qualche giorno a nome di Antonio Napoli, nascosto dietro la denominazione sociale della Reana srl, arriveremo a capo anche delle motivazioni che hanno spinto Carlo Marino a scegliere Kidea.