Minacce a Rosaria Capacchione e Roberto Saviano. Decisa la data del processo a Bidognetti e agli avvocati Santonastaso e D’Aniello

5 Maggio 2019 - 16:30

CASAL DI PRINCIPE – (tp) E’  fissata per il 4 giugno l’udienza preliminare dinanzi al tribunale di Roma, gup  Livio Sabatini, il procedimento che vede sotto accusa il boss Francesco Bidognetti (padre del neo collaboratore di giustizia Raffaele)  e due avvocati Michele Santonastaso e Carmine D’Aniello per le minacce a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione.

Dopo che, nell’ottobre del 2017, è stata dichiarata nulla la sentenza di primo grado dalla Corte di Appello di Napoli, presidente Fernando Giannelli per incompetenza territoriale, il procedimento è passato a Roma. Michele Santonastaso, ora libero, è stato l’unico ad essere condannato in primo grado alla pena di un anno di reclusione per le minacce alla giornalista del Mattino Rosaria Capacchione e allo scrittore Roberto Saviano, autore del libro Gomorra.

Il processo doveva essere incardinato a Roma perché nel testo dell’istanza letta da Santonastaso in aula – durante il processo di Appello denominato Spartacus contro il clan dei Casalesi – erano stati inseriti anche i nomi dei magistrati di Napoli e Santa Maria Capua Vetere che avevano occupato un ruolo cardine nella lotta al crimine organizzato dell’area casertana. Per i giudici, dunque, il processo doveva essere spostato a Roma perché la procura di competenza per i magistrati citati era quella romana.

L’istanza venne letta da Santonastaso nel 2008 ed era a firma dei boss Antonio Iovine, ora pentito, e Francesco Bidognetti di Casal di Principe. Entrambi assolti. La sentenza di primo grado era stata emessa dalla terza sezione del Tribunale di Napoli che aveva assolto anche l’avvocato Carmine D’Aniello. Santonastaso, invece, era stato condannato alla pena di un anno di reclusione.