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Minacce ed estorsioni al titolare delle pompe funebri per conto dei Muzzoni. Scarcerati due imprenditori

31 Marzo 2021 - 12:31

Perché il fatto non sussiste

FRANCOLISE (gv) – Scarcerati dopo un anno agli arresti domiciliari perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza della prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, collegio presieduto da Giovanni Caparco, che ha assolti Pietro Cirella, 44enne di Francolise e Eugenio Galluccio.

Erano stati accusati di tentata estorsione, mentre per Cirella c’era anche l’ipotesi reato di illecita concorrenza con minaccia o violenza a carico. Per entrambe le accuse era stata ipotizzata l’aggravante del metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo nasce da un’indagine avviata nel novembre 2019 dai Carabinieri di Carinola a seguito della presentazione di una denuncia da parte del titolare di un’agenzia di servizi funebri con sede in Santa Maria la Fossa in relazione a una serie di atti intimidatori posti in essere al fine di impedirgli lo svolgimento della propria attività imprenditoriale sul territorio nel quale già operava uno degli indagati.

Secondo la Dda i fatti sono stati commessi con modalità mafiose dal momento che gli indagati facevano espresso riferimento al gruppo criminale operante nella zona clan Muzzoni sfruttando la pregressa appartenenza del Galluccio al predetto clan, fatto per il quale lo stesso risultava già condannato in via definitiva. Il pm della Dda aveva chiesto 8 anni per entrambi. Il tribunale ha invece accolto la tesi difensiva perorata dagli avvocati Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato per Cirella e dall’avvocato Edoardo Razzino per Galluccio assolvendo gli imputati