MONDRAGONE MASTERPLAN. A un passo dal depuratore, l’amministrazione vuol far costruire un rigassificatore, già sogno dell’amministrazione Cennami

3 Novembre 2018 - 18:51

MONDRAGONE(g.g.) Capita spesso, soprattutto dalle nostre parti, che i concorrenti dei concorsi di idee, lanciati dai comuni, posseggano doti soprannaturali e riescano a leggere nel pensiero dei committenti che però non commissionano con i soldi loro, ma con quelli dei cittadini.

Abbiamo dato un’occhiata a qualche passaggio delle proposte progettuali presentate dal gruppo capitanato dal professore Renzullo, primo classificato e dal gruppo capitanato dall’architetto Vartuli, secondo classificato, al concorso bandito dal comune di Mondragone, bandito per la riqualificazione dell’area industriale ex Idac Food che si trova tra il canale Savone e il fiume Agnena.

Progetto che sarà finanziato dalla Regione Campania la quale utilizzerà i fondi europei e che è compreso dentro all’ormai noto masterplan del litorale domizio-flegreo.

Al di la delle perplessità legate alla riqualificazione dell’area mercato che dovrebbe coabitare con un’isola ecologica (CLICCA QUI PER LEGGERE UN NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO),

di una funivia di collegamento tra la torre dell’Idac e il mare di cui non si sente un grande bisogno e che non appare un elemento cruciale per la riqualificazione di un territorio che ha ben altre problematiche strutturali e atavicamente consolidate, dicevamo, a parte queste cose che non è che entusiasmino più di tanto, dentro alle 5 pagine delle proposte dei due gruppi di architetti risultati primo e secondo, c’è un revival che denota, come scrivevamo all’inizio le facoltà paranormali di questi professionisti, i quali, manco a dirlo, hanno rispolverato un’idea di antiche amministrazioni comunali di Mondragone (Achille Cennami): la costruzione di un deposito di GNL, Gas Naturale Liquefatto.

Si andrebbe a costruire un terminal nel Porto canale di Mondragone. L’impianto sorgerebbe nell’area del depuratore esistente. Il Terminal che avrebbe una capacità minima di 10.000 mc, e insisterebbe su una banchina per la connessione e lo scarico del GNL dalle navi metaniere. Una parte significativa di questo impianto sarebbe costituito dalle tubature criogeniche per il trasporto del fluido nella zona d’impianto, un sistema di stoccaggio, pompaggio, e rigassificazione del GNL.

Insomma, si tratta di interventi importanti e sono i primi ad essere messi nero su bianco, relativamente al cmasterplan.

Come si può ben capire, il rigassificatore è un dispositivo complesso rispetto al quale non osiamo, per il momento, fornire giudizi di validità o di non validità. La notizia andava data. Ora, studieremo tecnicamente, facendoci spiegare bene le cose da esperti, diciamo così, indipendenti e poi non mancherà, da parte di CasertaCe, l’espressione di un punto di vista e, a casa nostra, esiste solo quando è seriamente e profondamente argomentato.

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