MONDRAGONE. Sfruttavano braccianti stranieri nei campi, i caporali si difendono davanti ai giudici
31 Gennaio 2023 - 18:44
Pasquale e Vincenzo MIraglia, Gennaro Bianchino e Francesco Pagliaro rispondono di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro.
MONDRAGONE Pasquale Miraglia ha negato qualsiasi sfruttamento di manodopera da utilizzare nei campi, dichiarando che con Gennaro Bianchino intratteneva unicamente rapporti commerciali per l’acquisto e la vendita di prodotti ortofrutticoli. Queste le dichiarazioni rese dall’imprenditore di Mondragone, nel corso dell’udienza dinanzi alla Terza Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere..
Tra gli imputati del processo sul caporalato, proprio Gennaro Bianchino (a cui fa riferimento MIraglia), 64enne di Mondragone e titolare della Società Sviluppo Agricolo Bianchino Srl, Pasquale e Vincenzo Miraglia, titolari di ditte ortofrutticole, Francesco Pagliaro, anche lui di Mondragone. Tutti loro devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro.
L’inchiesta sul caporalato partì nel 2016: secondo la ricostruzione dei finanzieri della compagnia di Mondragone e dei carabinieri del reparto territoriale mondragonese i quattro si sarebbero associati nella consapevolezza del contributo fornito da ciascuno di loro, dandosi una stabile organizzazione mediante un’accurata ripartizione di ruoli e compiti attraverso la quale assumevano ed impiegavano manodopera reclutata e provento dell’attività di intermediazione illecita svolta dai caporali dove i lavoratori, perlopiù extracomunitari e donne, venivano sfruttati per il lavoro nei campi dei comuni di Mondragone, Falciano del Massico, Castel Volturno, Grazzanise e Villa Literno.