MONNEZZA E APPALTI TRUCCATI. Il processo a Carlo Marino, Savoia & co. non decolla

9 Luglio 2024 - 17:33

I giudici si sono riservati  e …

CASERTA – Si apre con le eccezioni di competenza funzionale sollevata dai legali il processo a carico del sindaco di Caserta, Carlo Marino, e ad altre 13 persone coinvolte nell’inchiesta sulle presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti.

E’ quanto stabilito dalla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Sergio Enea, dove i difensori hanno sollevato un’eccezione di competenza funzionale dopo che il processo è traslocato a Santa Maria Capua Vetere dal tribunale di Napoli. I professionisti del foro lamentano una violazione di legge. I giudici si sono riservati e si torna in aula verso la fine del mese di settembre.

Oltre a Marino, Iovino e D’Auria, sotto processo ci sono il sindaco di Curti Antonio Raiano, il manager dei rifiuti Carlo Savoia, Biagio Bencivenga di Cardito, Gennaro Cardone di Portici, Angelo Egisto di Marcianise, l’ex comandante della polizia municipale di Curti Igino Faiella, Michele Fontana di Villa Literno, Carmine Gallo di Giffoni Vallepiana, Nicola Mottola di Lusciano, Anna Scognamiglio di Trecase, Pasquale Vitale mediatore di Caserta; Ernesto Scamardella di Monte di Procida. Nel corso dell’udienza è stato disposto il dissequestro di 6400 euro con la restituzione all’ex funzionario D’Auria.

L’inchiesta della Dda riguarda le presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti in diversi comuni del casertano, tra cui Caserta e Curti, costituiti parti civili unitamente al Comune di Aversa, che sarebbero finiti alla Xeco di Carlo Savoia che insieme ai suoi collaboratori avrebbe, secondo il magistrato dell’antimafia Fabrizio Vanorio, “aggiustato” le gare