Nicola Schiavone in aula: “La caduta di Giovanni Zara la volle Michele Zagaria. Anche noi avevamo fatto cadere Renato Natale a CASAL DI PRINCIPE”

29 Gennaio 2019 - 16:37

CASAPESENNA – “Noi del clan restammo un po’ interdetti quando fu eletto sindaco a Casapesenna Giovanni Zara, che era dichiaratamente contro la camorra“. Lo ha dichiarato il neo collaboratore di giustizia Nicola Schiavone, figlio del capoclan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, parlando stamattina da un sito riservato in video-conferenza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove e’ in corso il processo sulle infiltrazioni del clan nel Comune di Casapesenna, paese natale del boss Michele Zagaria; questi, ricordiamo, e’ imputato per violenza privata con l’aggravante mafiosa insieme all’ex sindaco omonimo Fortunato Zagaria e all’ex consigliere comunale Luigi Amato.

Parte offesa e’ l’ex sindaco Giovanni Zara, primo cittadino di Casapesenna per dieci mesi che capeggiò da candidato sindaco l’unica lista che prese parte a quelle elezioni. Compagine frutto dell’intesa tra lo stesso Giovanni Zara e Fortunato Zagaria che poi, secondo l’ipotesi accusatoria, eseguendo le direttive di Michele Zagaria, avrebbe determinato la “caduta” di Zara.

Schiavone jr, figlio di Sandokan e in scalata gerarchica nei posti di comando nel clan dei casalesi tra il 2004 e il 2010, ha ricordato quello che tra i boss si diceva nei giorni in cui Giovanni Zara fu mandato a casa. “Era assodato nel clan che Michele Zagaria gestisse il suo comune, quello di Casapesenna, attraverso Fortunato Zagaria, che e’ stato sindaco per parecchi anni. Quando Zara fu sfiduciato commentammo la cosa io, Antonio Iovine e Nicola Panaro; non parlai con Zagaria ma sapevamo che c’era lui dietro la sfiducia.”

Schiavone racconta un fatto che pone in connessione logica con quello riguardante Giovanni Zara. Riandando indietro nel tempo, spiega il motivo per cui nel 1994 Renato Natale, al tempo sindaco eletto con suffragio diretto, fu sfiduciato e fatto cadere. “Lo avevamo fatto anche noi a Casal di Principe tanti anni prima con Renato Natale, sindaco a noi contrario che facemmo sfiduciare“.

Effettivamente Renato Natale, rispetto al quale non siamo mai stati indulgenti, perchè riteniamo che uno non possa solamente vivere di retorica, quand’anche legato a fatti reali, nel momento in cui ricopre una carica pubblica che tanto esiste perchè dovrebbe essere funzionale alla risoluzione dei problemi dei cittadini, se la vide nera, subendo diverse minacce, e un paio di episodi chiaramente intimidatori: la rottura delle fioriere davanti al comune e il famoso letame scaricato davanti allo stesso, nottetempo, da mani ignote.

Per dovere di cronaca, va ricordato come dato storico, che Natale cadde perchè il consiglio comunale non approvò il bilancio, per effetto dei voti contrari di Gianfranco Corvino, che poi dopo l’omicidio del fratello di trasferì a Santa Maria Capua Vetre, dove ha ricoperto diverse cariche politiche e istituzionali, dove oggi svolge la funzione di avvocato, Petito, anche lui colpito dall’omicidio di un familiare, e un terzo consigliere di cui non ci sovviene il nome, ma di certo qualcuno ci aiuterà a ricordare.