OSPEDALE CASERTA. Appalto da quasi UN MILIONE. Aggiudicazione barzelletta ad un’impresa di AVERSA. Guest star? Il sindaco Anacleto Colombiano

29 Maggio 2025 - 12:25

E grazie ad un cambio di progetto dell’ultimo minuto, la procedura è stata molto più rapida (e meno competitiva)

CASERTA – Il meccanismo è sempre lo stesso. Cinque imprese invitate. Due rispondono all’invito, altre tre no. E una delle due che partecipa presenta un ribasso ridicolo che, a nostro avviso, dimostra la consapevolezza a monte, in partenza, di non avere alcuna possibilità di aggiudicarsi la gara.

In sostanza, diteci perché non è verosimile, alla luce di tutto ciò che è nel cuore e nella testa della stazione appaltante, non ci sia dall’inizio il nome di chi la gara se la dovrà aggiudicare e noi siamo qui a chiedere perdono, cospargendoci la testa di cenere.

Proviamo a scrivere un articolo veloce, schematico, sperando di ricevere maggiore attenzione per quella che è una piaga del territorio.

Si tratta dei lavori per l’installazione di un angiografo biplano, acquisto finanziato dal PNRR, all’interno dell’edificio F3, nel reparto di Radiologia dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

95 MILA EURO CHE CAMBIANO MOLTO

Il progetto esecutivo di queste attività inizialmente prevedeva un costo superiore al milione di euro: 1.010 milioni.

Poi, però, l’ospedale di Caserta decide che una parte dei lavori può essere affidata, stralciando il progetto esecutivo dell’installazione dell’angiografo, all’impresa che sta lavorando all’Edificio F3, almeno così leggiamo nella delibera firmata dal direttore generale Gaetano Gubitosa, presentata al numero uno del Sant’Anna e San Sebastiano dal dirigente del reparto di Ingegneria Ospedaliera (una specie di Ufficio Tecnico) Antonio Rocchio, storicamente legato al dirigente dell’Asl Caserta, Vincenzo Magnetta, e dal rup, il responsabile del procedimento. l’ingegnere Carmine Romano.

La somma dei lavori, quindi, passa da 1 milione e dieci mila euro a 915 mila euro. Questi 95 mila euro fanno molta differenza. Perché, secondo quanto sancito dal codice degli Appalti 2023, i lavori sotto al milione di euro possono essere aggiudicati con una procedura ristretta, invitando 5 ditte. Invece, superato il milione, le ditte invitate devono essere minimo 10.

E allora cambia molto. Perché se l’ospedale di Caserta non avesse deciso per questa modifica improvvisa del progetto, sarebbe stato necessario chiamare in lizza per questi lavori altre 5 imprese. E quindi, probabilmente, ma non è detto, non avremmo visto compiersi questa procedura tutto sommato imbarazzante, con tre ditte che ignorano la richiesta e una sola che presenta un’offerta di ribasso tale da essere definita così, con l’altra che risponde quasi fosse uno sparring partner, quasi come se fosse una specie di Washington Generals contro gli Harlem Globetrotters.

A SORPRESA, ANACLETO COLOMBIANO. E I MOTTOLA DI AVERSA…

Il rup Romano, quindi, il 26 marzo 2025 invita cinque imprese. C’è una società di Altamura, la Item Oxygen, che ignorerà la richiesta dell’ospedale. Poi, stessa cosa farà la Coges, con sede sociale a Napoli, del titolare Raffaele Gallo. E uguale ghosting compierà anche la ANC Costruzioni, con sede a Roma, ma soprattutto ad Aversa.

E dell’agro Aversano ne è il titolare, ovvero Anacleto Colombiano, il braccio destro del consigliere regionale Giovanni Zannini, sindaco di San Marcellino da due mandati e probabilmente anche per il terzo, come potrà dopo il recente decreto emanato dal governo, a capo dell’Ente d’Ambito delle Acque di Caserta, sempre per volontà di Zannini, che lo vuole anche come presidente della Provincia di Caserta, e che con gli appalti pubblici, in passato, ha guadagnato molto.

Eppure, questa volta, non risponderà alla richiesta di offerta del Sant’Anna e San Sebastiano.

Restano in gara, quindi, due ditte. Beh, dire due, a nostro avviso, pare esagerato, visto che la seconda in graduatoria, l’unica ditta che risponderà oltre a quella vincente, è la Moscarino, dell’omonima famiglia imprenditoriale di Pollena Trocchia, con un’offerta del 7,91%. Una proposta di ribasso così esigua, in una gara da quasi un milione di euro, che equivale a non presentarsi, in pratica.

Resta, quindi, la società aggiudicataria. Si tratta di un consorzio, il consorzio Cenacolo, con sede ad Aversa, in via Giotto, con legale rappresentante Michele Mottola. Come sempre, nonostante spesso i dirigenti casertani si scordano di scriverlo, compiendo un atto illegittimo, a nostro avviso, non sarà il consorzio ad eseguire i lavori, ma una società iscritta, dicesi consorziata.

Sul cantiere, quindi, troveremo le insegne della Cosmo srl. Tante connessioni con il Consorzio Cenacolo. Infatti, anche la Cosmo è guidata da un Mottola, Salvatore Mottola, e anche la Cosmo ha sede ad Aversa, in via Manzoni, a 800 metri dalla sede del consorzio.

L’offerta vincitrice del duo Mottola-Mottola, non esattamente una sfida all’ultimo respiro, come spiegato in precedenza, è stata del 36,871%. E quindi, partendo da una somma di 915 mila euro, la Cosmo srl introiterà una somma pari a 622 204,24 euro.