Pizzo a nome degli “amici di Casale”. Ma il re dell’ortofrutta nega tutto: mai subito richieste estorsive
9 Novembre 2023 - 16:35
Nuova udienza del processo al reggente della cosca.
VILLA LITERNO. Lo scorso luglio era stato il proprietario di una friggitoria a negare il pagamento del pizzo a Vincenzo Ucciero. Oggi, in aula, un’altra presunta vittima delle estorsioni ha dichiarato di non aver mai ricevuto richieste di tal genere. A parlare, davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Aversa-Napoli Nord, presieduta dal giudice Lucia Ferraro, è stato il titolare di un’azienda ortofrutticola della grande distribuzione nell’agro aversano. Anche lui, come dicevamo, ha negato la richiesta di tangenti da parte di Ucciero, considerato il reggente, con Oreste Reccia, del gruppo criminale riorganizzato per la conquista dell’area di Villa Literno, San Cipriano, San Marcellino e Aversa.
Ucciero, stando alle indagini condotte dalla Dda di Napoli, pretendeva tangenti per conto degli “amici di Casale”. Oggi risponde dei reati di associazione a delinquere, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi. Tra l’altro, proprio Ucciero, è l’unico dei 14 indagati ad essere processato con rito ordinario (gli altri 13 hanno proceduto con l’abbreviato).