Posti comprati nell’arma dei Carabinieri. Se ne parla, e come se se ne parla. In Agro Caleno la relazione tra uno psicologo, un faccendiere, un anziano ricettore di quattrini e uno a Roma che…

7 Novembre 2025 - 19:34

Un paio di mesi fa ci è arrivata una segnalazione in redazione. ci siamo messi all’opera e lo stesso racconto ci è stato fatto da più persone. Ciò non ci consente ancora di fare nomi e cognomi e di dare informazioni precisissime, ma non è detto che di qui a poco creeremo le condizioni giuridiche per poterlo fare

CASERTA (g.g.) – Il fenomeno dei concorsi truccati appartiene alla cronaca nera e alla storia giudiziaria di questa provincia, area territoriale di cui noi ci occupiamo perché è sempre giusto affermare che si tratta di una piaga presente anche in altri territori. E’ normale che accada maggiormente al sud, in quanto è proprio l’Italia meridionale il luogo in cui c’è più domanda di assunzioni nel settore pubblico. In pratica, qui da noi, per una serie di ragioni la cui spiegazione ci porterebbe ampiamente fuori traccia in questo articolo, il cosiddetto “posto fisso” (ricordate i duetti meravigliosi di Quo Vado tra Lino Banfi e Checco Zalone) è un obiettivo cardinale di tipo esistenziale.

Formuliamo, ora, una domanda che il more solito ha reso, purtroppo, assolutamente retorica: c’è gente disposta a pagare un corrispettivo di matrice corruttiva per superare i concorsi ed ottenere l’agognato posto fisso? La risposta non dobbiamo cercarla in interstizi della cronaca, perché anche questo giornale in passato ha pubblicato tante notizie a commento di ordinanze dell’autorità giudiziaria che hanno condotto all’arresto di più persone, autrici di reati connessi all’esito farlocco e taroccato dei concorsi, soprattutto in corpi militari o già militari, o che sono stati militari in passato.

A nostro avviso, rispetto a quello che sentiamo dire, e che introitiamo come informazioni provenienti dal territorio, troppo poco è stato fatto per combattere questo fenomeno che oltre al codice penale viola fondamentali principi di civiltà, lede pesantemente il segno pulito, limpido della meritocrazia e umilia tanti giovani preparati, che non hanno santi in paradiso o una famiglia in grado di tirar fuori 30 mila, 40 mila, 50 mila euro per “comprarsi”

il posto.

Le ultime notizie, frutto di testimonianze concordanti e convergenti, così come dicono i magistrati quando nelle ordinanze valorizzano il contributo dei collaboratori di giustizia, ci giungono dall’agro caleno, cioè dall’area territoriale che si dipana da Pastorano fino a Sant’Andrea del Pizzone, quest’ultimo agglomerato, sulla carta e formalmente, frazione di Francolise, della cui entità municipale, però, assorbe i tre quarti della popolazione. Noi abbiamo studiato e abbiamo profonda cognizione di questo luogo che conosciamo molto bene sin da quando il sottoscritto era direttore del Corriere di Caserta e lo frequentava costantemente per motivi di lavoro. Per certi versi ci ha ricordato Capodrise e Marcianise.

Al riguardo, i lettori più attenti di CasertaCe non fanno fatica a ritornare col pensiero alle nostre inchieste giornalistiche, relative ai risultati di una verifica realizzata sulla densità di assunti nella Guardia di Finanza tra Capodrise e Marcianise. Sant’Andrea del Pizzone, invece, è un luogo che vive una relativa tranquillità sul fronte dell’ordine pubblico perché, per motivi di ordine casuale fino a prova contraria, ha tirato fuori un numero di carabinieri evidentemente superiore a tutti gli altri comuni della provincia di Caserta, ovviamente in relazione al dato demografico.

Per carità non vogliamo certo sostenere che a Sant’Andrea del Pizzone succeda qualcosa di strano e che questa circostanza sia legata ad attività poco chiare, oblique, opache. Diciamo solo che è così, è chiaramente, oggettivamente così. Poi, se qualcuno obietta, a puntate vi pubblicheremo l’elenco degli assunti nell’arma dei Carabinieri degli ultimi 20 anni.

Dopo aver compiuto questa digressione che può entrarci o può benissimo non entrarci col tema che stiamo affrontando, continuiamo il ragionamento. Abbiamo ricevuto notizie molto precise sull’esistenza di soggetti, precisamente di uno psicologo e di un mediatore di Sparanise che si occupano estemporaneamente della preparazione di giovani desiderosi di arruolarsi nell’arma, che hanno creato una linea rossa di contatto con una sorta di Guru, un anziano, uno di quelli che ha 70-80-90 anni e possiede ancora una lucidità luciferina per convogliare il traffico delle ambizioni, umanamente comprensibili, di questi giovanotti i quali, magari, sono anche preparati, ma visto che sanno come funzionano le cose, danno fondo ai risparmi di famiglia e pagano. Poi a Roma c’è qualche congiunto di questo Guru che opera nelle commissioni giudicatrici.

Noi continueremo a lavorare su questa vicenda, che somiglia a tante altre vicende simili registrate in provincia di Caserta. Altro da aggiungere, per il momento e solo per il momento, non abbiamo. Tenetevi sintonizzati su CasertaCe perché magari da un momento all’altro potremmo aggiungere qualcosa di importante.