Proroga della zona rossa, la lettera di una mamma: “Io e mio marito, commerciante di MARCIANISE, con una sola entrata e una bimba di 6 mesi”
6 Novembre 2020 - 18:09
MARCIANISE – Pubblichiamo la lettera firmata di una donna che esprime tutte il suo disappunto rispetto alla proroga della zona rossa a Marcianise:
“Caro sindaco, Sono una mamma e vivo a Recale ma mio marito ha un attività commerciale nel suo comune di Marcianise. È uno dei tanti parrucchieri che è stato costretto a chiudere e ad abbassare la saracinesca del negozio ancora una volta. Adesso, quando finalmente ci si riaccingeva a riaprire, ecco la mazzata finale con la proroga di altri tre giorni della zona rossa. Sindaco ci state PIEGANDO e calpestando tutti i nostri diritti di lavoratori! Se non ci ucciderà il Covid, ci pensate voi a farlo e mi riferisco anche al governatore della Campania, De Luca. Io spero che oltre ad emanare ordinanze e restrizioni su restrizioni, siate pronti anche ad assumervi la responsabilità e il fardello di aver portato alla probabile chiusura di svariate attività commerciali del comune di Marcianise nonché allo sfacelo di tante famiglie di commercianti del suddetto comune. A pagarne le spese delle decisioni sconsiderate e fallimentari, prese da un folle qual è De Luca, sono sempre e solo le persone per bene! Piccoli commercianti, onesti lavoratori che pagano le tasse come mio marito. Perché Marcianise chiude tutto, (per modo di dire, perché sono aperti tutti: dal pescivendolo, al negozio di assistenza di telefonia perché ritenuti negozi di generi di prima necessità!) e perché il centro commerciale Campania e La Reggia Outlet che fanno centinaia di visitatori al dì, restano aperti? Perché? Ce lo deve spiegare! Perché mio marito, piccolo parrucchiere di provincia che fa già i salti mortali per campare e arrivare a fine mese, è “sacrificabile” e il parrucchiere del centro commerciale Campania può continuare tranquillamente a lavorare? NON CE LA FACCIAMO PIÙ SINDACO! Ci state atterrando. Noi abbiamo una bimba di appena sei mesi, nata in piena pandemia e a lavorare è solo mio marito. Chiedo a lei e al governatore De Luca, in che modo ci suggerite di andare avanti!!! Come dobbiamo vivere se non ci permettete di lavorare!!! Come sindaco avrebbe dovuto stare al fianco dei suoi concittadini, battersi per loro e con loro come hanno fatto e ancora fanno tanti sindaci dal nord al sud del paese. Invece lei ci ha abbandonati e ci ha messi a zittire. Questa non è democrazia. Siamo nelle mani di un dispotico dittatore!”
Rispettosamente, Rossella D’Alesio.