Quando un concorrente di Armando Aprile disturbava sui 6*3, bastava una telefonatina di Iavarazzo marcata CLAN DEI CASALESI e tutto ritornava normale

8 Agosto 2019 - 19:17

CASAL DI PRINCIPE – A cosa serviva entrare in società con il clan dei casalesi? Ecco a cosa serviva. Oltre ad affrontare con una certa serenità eventuali difficoltà economiche, c’era il dato della matematica certezza che nessun concorrente avrebbe potuto disturbare più di tanto. E allora, quando Armando Aprile, socio di Mario Iavarazzo si trovò in difficoltà con l’azienda napoletana Spot Ligh che a suo dire avrebbe affisso i manifesti sugli spazi della SPM, si rivolse al suo socio di fatto, dopo aver tentato invano di farsi sentire dal concorrente, che, parole di Aprile in una intercettazione, se n’era altamente infischiato.

Il quadro cambiò quando il titolare di questa impresa napoletana ricevette una telefonatina da Michele Iavarazzo, fratello di Mario. Da quel momento in più, niente più “scippi” sulle affissioni, con la SPM che riconquistò la piena tranquillità e il sostanziale controllo di una parte prevalente del mercato delle grandi affissioni.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA