CAMORRA E MAZZETTE AL COMUNE DI CASERTA. Pasquale Vitale e Carlo Savoia, parole da gangster sul lavoro di Iovino. La supervisione di Carlo Marino

16 Dicembre 2018 - 12:56

CASERTA (g.g.) – E’ raro leggere all’interno d’informative redatte da sezioni di polizia giudiziaria, di carabinieri, guardia di finanza e polizia di stato, aggettivi che non appartengono al lessico di chi è abituato a vederne di cotte e di crude nelle indagini che svolge.

Questa volta, i Noe dei carabinieri non hanno potuto far altro che sbilanciarsi. “Scandaloso”: così definiscono una conversazione, il cui testo integrale pubblichiamo in calce a questo articolo, tra Carlo Savoia e Pasquale Vitale i quali, con linguaggio da gangster parlano dell’attività di Marcello Iovino sulle gare d’appalto per le Case dell’Acqua, su cui ci siamo soffermati con diversi articoli, uno dei quali uscito di recente, vero specialista, una sorta di killer amministrativo, in grado di “far fuori” le imprese che potevano disturbare la vittoria certa e già concordata, evidentemente con gli stessi Carlo Savoia e Pasquale Vitale e forse anche con lo stesso sindaco Carlo Marino, della Lab Green. Azienda di cui era, e forse lo è ancora, titolare Gennaro Cardone, considerato dagli inquirenti una testa di legno di Carlo Savoia. Leggete pure cosa scrivono i carabinieri e vi renderete conto che tutto ciò che abbiamo riportato negli ultimi anni sull’abominevole attività di Marcello Iovino, vi sembrerà anche poco.

Il secondo stralcio scelto per oggi corre sul filo degli appostamenti e dei pedinamenti a cui i carabinieri che indagano sottopongono i protagonisti di questa vicenda: cioè Carlo Savoia, il super faccendiere di datata esperienza Pasquale Vitale e lo stesso sindaco Carlo Marino.

Il 6 agosto scorso appuntamento in via Botticelli tra Savoia e Vitale, che proprio lì abita. I due parlano e poi Vitale si reca, da solo, al comune per parlare con Carlo Marino. Tutta la scena viene immortalata dai carabinieri e nell’informativa, che anche gli indagati oggi conoscono, ci sono tanti “omissis” che non permettono di capire come sia andata a finire questa scena specifica. Stesso discorso per il successivo stralcio che riguarda un evento ancor più importante di quello svoltosi poco meno di un mese prima. Il 3 settembre è la data in cui dovranno essere valutate le offerte, non aperte le buste ma i requisiti dei partecipanti alla super gara da quasi 116 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti a Caserta. E bene, a metà pomeriggio, Vitale fa la strada che ormai percorre abitualmente e che lo conduce davanti all’abitazione del sindaco Carlo Marino in zona Puccianiello. la coincidenza temporale struttura, agli occhi degli inquirenti, e modestamente parlando, anche ai nostri occhi, di un sospetto gravissimo: che tutti questi incontri fossero legati alla necessità di definire un meccanismo per truccare la gara e per far sì che tutto avvenisse nell’apparente rispetto delle regole.

Il 15 ottobre irrompe sulle scene quello che abbiamo simpaticamente definito Pippo D’Auria Show anche lui componente della  commissione presieduta da Iovino. D’Auria si pone il problema della necessità di un nuovo rinvio per evitare che il servizio dir accolta possa subire un interruzione e diche chiaramente che deve parlarne direttamente col sindaco Carlo Marino.

L’ultima citazione è, purtroppo come spesso accade, un autocitazione. In questi giorni, i soliti giornali complici e protettori del sistema corruttivo, struttura portante della vita economica e sociale di questa provincia, hanno anche citato la lettera che l’assessore Mirella Corvino  spedì ufficialmente a quell’altro tipo del segretario comunale Luigi Martino in cui segnalava l’inquietante presenza di soggetti estranei (Filomena Casella, poi gratificata dall’ennesimo contratto negli uffici sociali e oggi addirittura in predicato di diventare direttore dell’asilo nido comunale) all’interno dell’ufficio che l’assessore condivideva con Marcello Iovino. Al passaggio dell’informativa vogliamo aggiungere noi, unici a pubblicare quella lettera di fondamentale importanza e che raccontava dell’onestà di un assessora poi, non a caso, fatta fuori dai servizi sociali, che fu proprio Iovino ad assumersi le responsabilità con una sfrontatezza, questa volta ce lo mettiamo noi l’aggettivo “scandalosa”, la presenza della signora Casella senza che essa avesse al momento alcun rapporto professionale e alcun vincolo formale con il comune di Caserta.

Il resto è storia e la magistratura dovrebbe occuparsi anche della gara d’appalto revocata da Iovino, da Natale, capo di gabinetto del sindaco Marino, e dall’ex (e poco ex) dirigente dei Servizi Sociali Cappuccio, oggi non a caso al vertice di un altro comune nefando come quello di Marcianise. Quella gara bloccata finanche dopo l’apertura delle buste contenenti le offerte economiche. Altro che scandaloso, qui siamo al di fuori di ogni del vocabolario della lingua italiana e che rappresentò il viatico per una serie di affidamenti ad personam, reiterati con sequela iperscandalosa di proroghe firmate da Iovino e che hanno beneficiato, manco a dirlo, la signora Filomena Casella.

QUI SOTTO LO STRALCIO RELATIVO AI FATTI DEL 6 AGOSTO 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUI SOTTO LO STRALCIO RELATIVO ALL’APPUNTAMENTO A CASA DEL SINDACO MARINO TRA QUESTI E PASQUALE VITALE (3 SETTEMBRE)

QUI SOTTO LO STRALCIO SULLE DITTE FATTE FUORI DA IOVINO SULL’APPALTO DELLE CASE DELL’ACQUA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUI SOTTO LO STRALCIO RELATIVO AL NOSTRO ARTICOLO SULLA DENUNCIA DELL’ASSESSORA CORVINO

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