SESSO NEL COMUNE DI CASTEL VOLTURNO. Storico, per una volta favori e prestazioni non riguardano una donna ma un funzionario gay che li chiede e li ottiene

16 Gennaio 2019 - 18:36

CASTEL VOLTURNO (g.g.) – Vi preghiamo di leggere questo articolo con serietà, rimuovendo per un momento gli aspetti farsescamente boccacceschi che attirano, senza ombra di dubbio, facili battute e risolini goliardici.

Attenzione: gli episodi di carattere sessuale verificatosi al comune di Castel Volturno rappresentano, a nostro avviso, una novità importantissima. Da decenni, le cronache dei quotidiani e degli altri mezzi d’informazione raccontano di ricatti sessuali più o meno subiti, di favori sessuali più o meno elargiti in cambio di utilità, volendo usare un termine appartenente al vocabolario giuridico. Inutile scomodare grandi vicende tipo Bunga Bunga, letterine, letteronze ecc…

Pur rimanendo in contesti meno luminescenti, più caserecci, abbiamo sempre letto di funzionari oppure di professori universitari (ultimo caso quello raccontato ieri qui) che in cambio di un posto di lavoro, di un esame, dell’ammissione a un dottorato di ricerca, di una promozione con conseguente aumento di stipendio, hanno chiesto, qualche volta ottenendola, qualche volta no, una prestazione sessuale sempre ed immancabilmente a donne.

Schema canonico: maschio più o meno influente accoglie l’istanza di una ragazza o di una donna piacente e in cambio le domanda di prestarsi sessualmente. L’ordinanza di Castel Volturno, se da un lato dipinge un quadro di autentica devastazione morale e culturale, dall’altro espone un fatto positivo in senso lato, per la prima volta c’è un funzionario, Antonio

Di Bona, responsabile dell’archivio e dell’inserimento dei dati del sistema online dell’ufficio tecnico, che in cambio di favori non chiede prestazioni sessuali a donne, ma, in linea con la sua attitudine, li chiede ai maschi.

Succede con Nicola D’Agostino, allorquando Di Bona, in cambio della falsificazione della propria dichiarazione di funzionario sulla pubblicazione in Albo per quindi giorni del permesso a costruire in sanatoria a favore di Maria D’Agostino, chiede ed ottiene dal padre di questa, concedendo anche il benefit di ritirare materialmente il foglio del permesso al posto della figlia, favori sessuali consistenti nel toccare e palpeggiare i genitali dello stesso D’Agostino, masturbarlo e praticare all’uomo rapporti orali all’interno degli uffici comunali.

Per cui, la prestazione illegale elargita da Di Bona, grazie alla quale una costruzione di volumetria aggiuntive dell’immobile viene spacciata per ristrutturazione, viene ricompensata con una prestazione non economica ma sessuale. Stesso discorso per un’altra vicenda che coinvolge sempre Antonio Di Bona stavolta, però, insieme a Rocco Fittipaldi, geometra appartenente a quella pletora di tecnici sempre pronti a bussare alle porte degli uffici comunali per ottenere permessi a costruire in sanatoria, leggasi condono. Anche in questo caso Di Bona si rende disponibile a rilasciare il titolo richiesto e a sbrigare altre pratiche del geometra in cambio di poter palpeggiare i genitali e praticare rapporti orali. Oltre a questo, Di Bona, ottiene dall’omonimo del grande pilota pilota brasiliano di F1 campione del mondo e del giornalista che, insieme a Gianluigi Nuzzi, ha svelato i segreti del Vaticano “Nero”, un fine settimana a Roccaraso presumibilmente (la cosa non risulta chiarissima) guancia a guancia.

Insomma, siamo di fronte ad un vero e proprio sdoganamento della corruzione sessuale. Anche questa, a suo modo, è una meta, un obiettivo di emancipazione, di progresso. Sembra strano ma è proprio così.