Tangenti per superare i concorsi nelle forze armate e nella polizia penitenziaria: 14 arresti

17 Novembre 2021 - 10:21

Si estende l’inchiesta della procura di Napoli: ai domiciliari anche Aniello Aversano, assistente capo della Penitenziaria in servizio a Santa Maria Capua Vetere e Giorgio Spina, caporal maggiore dell’esercito in servizio a Maddaloni

 

 

CASERTA Si estendono le indagini della Procura di Napoli sui concorsi truccati per il reclutamento in corpi delle forze armate e polizia penitenziaria che già lo scorso luglio hanno portato all’arresto in flagranza di due agenti della Polizia penitenziaria.

Un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura partenopea, è stata eseguita nei riguardi di 14 persone ritenute gravemente indiziate di delitti di corruzione. Tra queste pubblici ufficiali come Aniello Aversano, assistente capo della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, Gennaro Fatone, vigile urbano del Comune di Caivano e Giorgio Spina, caporal maggiore dell’Esercito in servizio nella caserma di Maddaloni, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, tutti risulterebbero aver svolto la funzione di «intermediari dei rapporti corruttivi finalizzati all’indebito superamento delle prove concorsuali».

Le indagini, condotte dal nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria, hanno consentito di portare alla luce una trama di episodi corruttivi intessuta, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021, da due agenti della Polizia Penitenziaria, Errico

Spena e Maurizio Russo, i quali promettevano o effettivamente procuravano a partecipanti ai concorsi per il reclutamento in corpi delle forze armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella Polizia penitenziaria, il superamento delle prove psico-attitudinali, a fronte della corresponsione di somme di denaro.

Gli agenti del Nic della Penitenziaria lo scorso luglio hanno arrestato Spena e Russo in flagranza poiché sorpresi, all’interno degli uffici di un’organizzazione sindacale, nell’atto di ricevere la consegna di 8mila euro. Le indagini hanno poi consentito di far luce su un’estesa ramificazione dei contatti corruttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali, da cui le misure cautelari eseguite oggi.