TEVEROLA. Faccia a faccia in consiglio comunale e sui social tra Di Matteo e Pezzella. Il campo sportivo e i metodi “alla Lusini”
13 Gennaio 2025 - 16:00
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Sempre sul campo sportivo, la consigliera Giusy Caputo sta lavorando per avere carte e documenti. E non è un’impresa semplice
TEVEROLA (federica borrelli) – Il grave episodio di matrice omofoba ha inevitabilmente monopolizzato l’attenzione di questi giorni, mettendo in secondo piano gli altri punti dibattuti nella seduta del consiglio comunale celebratasi giovedì.
Ora che i riflettori sulla vicenda iniziano a spegnersi, è giusto che la narrazione prosegua anche al di là dell’insulto discriminatorio rivolto dall’indipendente Biagio Pezzella al consigliere di opposizione Pasquale Gnasso. E proprio da Pezzella, protagonista indiscusso di quest’Assise, non può che riprendere il filo interrotto.
L’ex assessore all’Ambiente non ha nascosto che – secondo la sua opinione – quanto consumatosi tra lui, Gnasso e Dario Di Matteo nel corso dell’assemblea cittadina del 9 gennaio, sia stata un’occasione per la minoranza affinché venisse oscurato il suo intervento sul campo sportivo.
“Tale atteggiamento è secondo me dovuto a distogliere l’attenzione sulla problematica da me sollevata sul campo sportivo e sulle responsabilità di alcuni amministratori i quali hanno agito contro l’interesse della propria comunità” aveva scritto Pezzella in una nota social.
Ma prima di procedere con il racconto di quanto accaduto in questi giorni, viene spontaneo volgere uno sguardo al passato. Correva l’anno 2016 e Di Matteo, ex fascia tricolore del Comune di Teverola, contestualmente al suo ruolo di sindaco, ricopriva la carica di vicepresidente nel consorzio Asi. La sua presenza all’interno del consiglio di amministrazione è oggetto di polemiche che tuttora animano il dibattito politico, soprattutto quando l’ex primo cittadino si macchiò allora della colpa di aver votato a favore per il trasferimento di una parte di terreno che apparteneva alla struttura sportiva ad un’azienda in zona Asi. Da quell’azione, o almeno stando alle parole pronunciate in Consiglio da Pezzella, il campo sportivo avrebbe cessato di esistere.
Ritorniamo ai giorni nostri. Tirato in causa dalla comunicazione di Pezzella, la risposta del capogruppo di Teverola in Testa non si è fatta attendere: l’ex sindaco ha infatti accusato il consigliere di aver messo in atto un’intimidazione nei suoi confronti. La comunicazione portata in aula – a detta di Di Matteo – sembrava riprendere in modo molto simile quanto presentato in passato dai consiglieri Biagio Lusini (ora ai domiciliari) e Rino Sasso che avevano sollevato le stesse problematiche sul cedimento della parte di terreno in un’interrogazione del 2019.
“Se ci sono atti illegittimi, denunciate. Perché l’intimidazione, a scopo di silenziare l’opposizione è un fatto molto grave che mi riserverò di segnalare nelle sedi opportune” ha chiosato Di Matteo.
La dura replica del consigliere di minoranza sulle congetture di una regia da parte del Lusini nella consiliatura Caserta, non nasce dal nulla. Biagio Lusini, che avrebbe di fatto abbandonato l’attività politica nel 2020, quando assieme al fidato Sasso decise di ritirarsi per cedere il posto in Consiglio alle nuove leve, Pasquale De Floris e Sara Pellegrino, pur non essendosi esposto in prima linea nell’ultima tornata elettorale, ha sostenuto platealmente la candidatura di Gennaro Caserta a primo cittadino.
Del resto è grazie al suo intervento che oggi il dottore può dirsi Sindaco, perché decisivi sono stati i voti dei candidati di matrice lusiniana voluti e inseriti da colui che potrebbe essere considerato il factotum della lista di Teverola Futura. Ma che la sua presenza, come un deus ex machina che scende dall’alto, possa persistere tramite terzi, nonostante le misure cautelari a cui deve sottostare, è un’ipotesi che fa pensare e non poco.
Il dubbio rimane ed è ulteriormente incalzante se si considera che l’intera documentazione sul campo sportivo era già nelle mani di Biagio Pezzella, nonostante da un mese a questa parte anche un altro gruppo di opposizione, quello di Teverola Sostenibile, nella persona della consigliera Giusy Caputo, stia tentando di ottenere quella stessa documentazione dopo una richiesta di accesso agli atti.
Ed è proprio nelle ultime ore la notizia che Giusy Caputo, dopo aver atteso invano i 30 giorni previsti dalla presentazione dell’istanza, ha deciso di rivolgersi al TAR. E pare che solo dopo la notifica del ricorso, il dirigente dell’Ufficio Tecnico avrebbe pensato di convocare lei e il capogruppo Fattore per visionare gli atti richiesti.
Atti che però, nel frattempo, erano già stati consegnati nelle mani di qualcun altro. Che, si ipotizza, non avrà neanche aspettato troppo a lungo per riceverli nonostante non faccia più parte della maggioranza.