UFFICIALE: Pierpaolo Bruni nuovo procuratore della Repubblica a S. Maria Capua Vetere. Ha battuto al fotofinish 17-14 Marco Del Gaudio

3 Maggio 2023 - 16:10

Si è chiusa una fase piuttosto lunga dopo che Bruni, da qualche anno a capo dell’ufficio di Paola, aveva posto il problema dei suoi titoli, per lui superiori a quelli del magistrato campano.

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Sembrava quasi tutto fatto per la nomina di Marco Del Gaudio, vasta e lunga esperienza nella Direzione distrettuale di Napoli e poi nella Procura nazionale antimafia, a procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Come questo e altri giornali avevano scritto, l’apposita commissione del Csm aveva dato, all’unanimità, parere positivo a questa nomina trasmettendo, per il via libera definitivo, il fascicolo al plenum del Consiglio superiore della magistratura.

Qui, però, la procedura si è rallentata, perché il procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, ha portato la questione dei propri titoli, a suo avviso superiori, in quanto già titolare di un ufficio inquirente, rispetto a quelli vantati da Marco Del  Gaudio. Di qui la decisione del plenum di far tornare gli atti in commissione che, riesaminando il tutto, ha dato riscontro alle ragioni esposte da Bruni. Oggi il plenum ha, dunque, sancito la sua nomina ufficiale a procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, alla fine di una votazione molto serrata conclusasi con 17 voti ad appannaggio di Bruni e 14 per Del Gaudio. Nel dettaglio per il primo hanno votato i consiglieri Aimi, Bertolini, Bianchini, Ernesto Carbone, Cilenti, D’Ovidio, Eccer, Fontana, Giuffrè, Marchianò, Mazzola, Mirenda, Natoli, Nicotra, Paolini, Papa e Scaletta. Per Del Gaudio, invece, hanno votato i consiglieri Abenavoli, Basilico, Bisogni, Maurizio Carbone, Cassano, Chiarelli, Cosentino, D’Auria, Forziati, Laganà, Miele, Morello, Romboli e Salvato. ha operato

Bruni 55 anni di Crotone, lascia dopo sei anni la procura di Paola. Un curriculum di tutto rispetto quello del neo procuratore della Repubblica di S. Maria Capua Vetere che nel corso della sua lunga carriera ha operato in diverse indagini, anche riguardanti le attività della criminalità organizzata che in Calabria è contrassegnata dalla sinistra quanto notissima definizione di ‘ndrangheta.

Il percorso professionale del magistrato Pierpaolo Bruni

Il magistrato Bruni è entrato in magistratura il 24 febbraio del 1997 e dopo aver superato il tirocinio è stato assegnato al tribunale di Crotone con le funzioni di sostituto procuratore, occupandosi già in quella sede, con le applicazioni in Dda, del fenomeno mafioso.

In particolar modo, lavorò all’indagine “Scacco Matto”, l’inchiesta antimafia contro la cosca di Nicolino Grande Aracri che a cavallo tra gli anni ’90 e gli inizi del nuovo secolo iniziò a creare il suo impero economico. Poi nel 2010 il passaggio ufficiale alla procura di Catanzaro, quale pm della Dda. E qui il magistrato Pierpaolo Bruni ha cominciato a costruire le basi per disarticolare le cosche vibonesi, ma soprattutto quelle del Cosentino.

Ma facciamo un passo indietro. Bruni dal 1998 al 2010 si è occupato di misure di prevenzione personali e patrimoniali antimafia nonché di una vasta gamma di reati: contro la pubblica amministrazione, societari, tributari, in materia di tutela dell’ambiente, contro il patrimonio e altri. Durante tale periodo, è stato applicato alla Procura Generale di Catanzaro.

E non solo. Dal 2000 al 2010 Bruni ha ottenuto plurime applicazioni alla Dda di Catanzaro, per la trattazione di 36 procedimenti e processi in materia di criminalità organizzata. A Cosenza e dintorni ha coordinato le indagini contro la cosca “Lanzino”, lavorando a stretto contatto sia con i carabinieri che con la polizia per catturare i super latitanti dell’epoca, Ettore Lanzino, capo storico dell’omonimo clan, e Franco Presta, killer al servizio del sodalizio mafioso degli italiani.

Ha messo la sua firma inoltre nelle inchieste contro il clan degli “zingari” di Cosenza.

A cominciare da “Nuova Famiglia”, dove la Dda di Catanzaro mise fine al clan “Rango-zingari”, senza dimenticare “Doomsday”, “Acheruntia” e “Sistema Rende”. Le ultime due operazioni, tuttavia, hanno riguardato i presunti rapporti tra politica e mafia, due processi che ancora sono in corso sia in primo che in secondo grado. Infine, l’indagine contro l’ex sindaco di Castrolibero Orlandino Greco, oggi a processo dinanzi al tribunale collegiale di Cosenza.

Nel 2017, il magistrato crotonese Pierpaolo Bruni era stato nominato procuratore capo di Paola. Nel Tirreno cosentino ha portato a termine diverse inchieste contro la pubblica amministrazione, accendendo i riflettori investigativi anche nel campo della sanità pubblica. Ora lo attende una nuova sfida.