VERSO LE ELEZIONI EUROPEE. Fratelli d’Italia tiene in lizza la candidatura di Giuseppe Tamburro, esperto di Terzo Settore, di cui è responsabile regionale

24 Maggio 2023 - 12:57

Una solida base culturale, di formazione universitaria e di specializzazione; la presenza in diversi tavoli permanenti del governo, ma soprattutto in quello attivato alla Fao

CASERTA (G.G.) – È del tutto evidente che Fratelli d’Italia, anche alla luce dei suoi primi mesi, vissuti senza la guida fattuale di Giorgia Meloni, impegnata full time a svolgere la funzione di premier, debba porsi il serio problema di qualificare almeno un pezzo della sua classe dirigente.

Dunque se ha avuto un senso morale ma anche materiale la scelta di premiare tutti quelli che, sin dal tempo del Msi, comunque sin dal tempo di Alleanza Nazionale e di Azione Giovani (organizzazione questa che ha costituito il trampolino di lancio della carriera politica della Meloni) ha svolto – al centro o nei territori – un ruolo in grado di creare anche una empatia personale con la Meloni, che di queste persone si fida ciecamente, è anche vero che in vista delle elezioni europee, le quali esprimono un contesto significativamente diverso rispetto a quello nazionale, dato che lì a Bruxelles e a Strasburgo non ci sono numeri legali o presenza in aula da garantire quasi in ordine militare, FdI debba cominciare a riempire di contenuti, di saperi, di conoscenze e di esperienze le caselle di chi la rappresenta.

A partire, ripetiamo, da un contesto particolare come quello del Parlamento Europeo, dove se non sei preparato – come sta dimostrando anche l’esperienza di qualche nostro rappresentante territoriale, vai a scaldare il banco, e anche, a consolazione della propria irrilevanza, anche i numeri del conto corrente.


Noi siamo sempre abituati a rompere un po’ le scatole ai nostri elettori con queste premesse di non facilissima fruizione. Ma queste non sono notizie di cronaca nera e neppure di cronaca rosa, sono argomenti seri che meritano di essere presentati e alimentati rendendo chiara l’argomentazione che viene manifestata.


Tra tutte le aree che incidono nella vita quotidiana dei cittadini, quella dei servizi alla persona è sicuramente tra le più importanti e delicate. Importante perché la solidarietà è un concetto di cui purtroppo si abusa e di cui si parla a casaccio, anche volutamente, perché essendo un grande terminale di spesa pubblica attorno ad esso si addensano forti interessi economici e, naturalmente, una pletora di perdigiorno e incompetenti che campano parassitariamente grazie a questi flussi finanziari. Per cui il discrimine della competenza, di un curriculum concreto e verificabile sull’esercizio della propria esperienza professionale nel cosiddetto terzo settore diventa, a nostro avviso, dirimente, per un partito che vuole essere correttamente rappresentato e che soprattutto quando si parla di politiche europee finalizzate a fronteggiare le povertà sia in grado di interagire immediatamente, di parteciparvi con competenza, trasformando la stessa in credibilità, in una strutturale e solita bella figura a favore delle insegne politiche che rappresenta.


Sicuramente a questa categoria di persone appartiene Giuseppe Tamburro, casertano, che da qualche anno ha aderito a Fratelli d’Italia e che potrebbe essere una carta ragionata e ragionevole, utilizzabile dal partito della Meloni proprio nella direzione della sua qualificazione nei settori strategici della promozione civile, sociale, economica e dunque culturale.
Intanto partiamo dai tratti identificativi del bagaglio professionale, che di solito sono seri se partono da una grande formazione.
Laureato in Giurisprudenza in quella che al tempo si chiamava Sun, oggi Università Luigi Vanvitelli, Tamburro ha poi conseguito un master in Marketing e Comunicazione frequentando stabilmente in presenza i corsi tenuti nella sede milanese del Sole24Ore.
Già in quel periodo, Tamburro ha sviluppato una sensibilità per quella che è una infrastruttura dei servizi alla persona: la sussidiarietà, concetto molto ampio, ma che nella specifica sezione di cui stiamo parlando significa sostanzialmente l’allocazione ottimale dei processi di conoscenza delle criticità lì dove queste si sviluppano, alimentano e purtroppo si radicano.
Il mater in questione, realizzato presso la sede della Fondazione della Sussidiarietà di Milano, è quello in Innovazione e Management delle Pubbliche Amministrazioni.
Gli obiettivi di Giuseppe Tamburro si sono saldati alle scelte morali prima ancora che professionali della sua famiglia: ha continuato, infatti, l’esperienza di suo padre nel banco delle opere di carità, di cui è diventato un punto di riferimento, come dimostra il fatto di averlo rappresentato in diversi tavoli ministeriali, sia permanenti sia straordinari.

Tra questi, il tavolo attivato presso l’ex Ministero dell’Agricoltura, poi delle Risorse Agricole, oggi della Sovranità Alimentare, del cosiddetto Obiettivo 4, che sviluppa la programmazione delle attività di sostegno alle persone indigenti per il periodo 2021/2027.

E a proposito di rilettura della mission di questo Ministero, che oggi evidenzia l’elemento alimentare come marchio principale, Giuseppe Tamburro, naturalmente in via totalmente gratuita, svolge la funzione di responsabile del tavolo e del gruppo per donazioni, misurazioni, Policy e valutazioni di impatto sullo spreco alimentare
L’Europa non è un’illustre sconosciuta nella vita di Tamburro, visto che la strada di Bruxelles la conosce bene, in quanto Fead Network Member, in pratica il tavolo permanente che l’Unione Europea tiene aperto per gli interventi immediati agli indigenti sia per fronteggiare la loro necessità di cibo, di corretta alimentazione, sia per la loro assistenza materiale.

Com’è noto, Roma ospita una delle storiche e importanti organizzazioni complementari delle Nazioni Unite.

Chi transita in zona Eur non può non incrociare la mega insegna della Fao, che senza andare a fare traduzioni letterali, è tutto ciò che ha governato le politiche delle Nazioni nella lotta contro la cosiddetta fame nel mondo.

Giuseppe Tamburro, appartenente ad una filiera istituzionale nazionale ed europea, diventa gioco forza un operatore, un attore anche all’interno di questa prestigiosissima istituzione, partecipando al tavolo che connette la funzione guida della Fao con le concrete azioni finanziate dall’Unione Europea per il recupero delle eccedenze alimentari.

Un tavolo che allarga il suo angolo visuale, visto che tratta sempre della funzione di racconto tra Fao e Ue, allo sviluppo di relazioni internazionali, in pratica una connessione che riguarda un altri bastione della grande questione delle politiche sociali, cioè l’inclusione dentro alla quale ci sono le vite complicate, articolate e diversissime di centinaia di milioni di persone sparse in tutto il globo.

Ultimamente, Tamburro ha partecipato, da protagonista e rappresentante regionale di Fratelli d’Italia per il Terzo Settore, ad una conferenza stampa tenutasi al Senato, anche questa sulla inclusione sociale, perché sicuramente un problema di inclusione sociale è quello della povertà educativa.

A guardare bene la locandina ufficiale della conferenza stampa, si comprende che questa rappresenta ciò che il partito di Fratelli d’Italia acquisisce dal bagaglio di Giuseppe Tamburro proprio a partire dalle funzioni che questi esplica nel tavolo permanente tra Fao e Ue: è la povertà alimentare la base della povertà educativa, il cui incremento rallenta o addirittura blocca i processi di inclusione sociale.

“Gli enti del Terzo Settore – ha spiegato Tamburro durante la conferenza stampa, esprimendo concetti che oggi ribadisce a Casertace – gli Enti del Terzo Settore lavorano per soddisfare le necessità di più di 1/3 della
popolazione italiana. Ed è attraverso l’erogazione di servizi, il sostegno alle fasce deboli, l’aiuto a chi è in difficoltà
che il Terzo Settore riesce ad essere inclusivo. La mission delle tantissime organizzazioni sul
territorio, ha fatto sì che ogni giorno possiamo assistere ad una vera e propria macchina
inclusiva che teine in primis in considerazione la dignità delle persone”.

Quando parliamo di inclusione sociale – continua Tamburro – parliamo di possibilità, parliamo di
inserimento dei meno fortunati della nostra società in un percorso inclusivo/formativo che
tiene ben a mente che dinanzi a noi abbiamo delle persone con una dignità che va
salvaguardata.”

Da queste parole viene fuori una condizione forse sconosciuta ai più, perché quando si parla di 1/3 della popolazione italiana, ci si riferisce a circa 20 milioni di nostri connazionali. L’abbiamo voluto specificare proprio perché noi siamo sempre preoccupati di cadere nell’errore o nel pensiero debole dell’assertività, della serie lo diciamo noi e dunque è così, senza spiegare più di tanto.


“Non dobbiamo avere la presunzione di risolvere i problemi – conclude Tamburro – non dobbiamo pretendere di
sostituirci a queste persone, dobbiamo avere il coraggio di stare un passo indietro, di
osservare i progressi che l’assistito raggiunge nel percorso. La capacità di fare rete tra i vari attori del terzo settore continua ad essere fondamentale: solo grandi sinergie possono affrontare e risolvere grandi
problematiche. Tutto questo mondo si muove grazie a delle persone, grazie a delle persone che lavorano nel terzo settore ma anche e soprattutto grazie ai volontari che sono il motore del terzo settore. I volontari nella gratuità del gesto che compiono si accorgono che l’esperienza che stanno vivendo assumono la consapevolezza di essere portati a coltivare il bene del prossimo”.