300 MILIONI, maxi frode fiscale. Tra i 9 arrestati anche imprenditore di CASAL DI PRINCIPE

22 Maggio 2024 - 13:33

Oltre alla misura cautelare personale, l’uomo ha subito anche un sequestro

CASAL DI PRINCIPE – Nell’operazione compiuta questa mattina dalla guardia di finanza del Comando provinciale di Salerno e guidata dal capitano Gabriele Borbone, tra i 9 arrestati risulta anche un uomo di Casal di Principe.

Secondo la procura di Nocera Inferiore, che ha chiesto e ottenuto da un giudice per le indagini preliminari l’ordinanza di custodia domiciliare, l’imprenditore casalese faceva parte degli organizzatori di questa maxi truffa da milioni e milioni di euro, circa 300 da quanto emerge dai primi dati dell’inchiesta.

Per i magistrati nocerini, i 64 indagati facevano parte di un’associazione a delinquere capace di creare decine, se non centinaia, di società cartiere, ovvero delle imprese attive solo sulla carta, utili a creare fatture false.

Oltre ad essere ritenuto uno degli organizzatori, l’imprenditore di Casale avrebbe avuto in mano la gestione di più società coinvolte in questo raggiro, oltre ad occuparsi del rapporto con alcune banche. Al momento dell’arresto, all’uomo sono stati sottoposti a sequestro anche diversi beni, ma del valore di questa misura non sappiamo ancora la cifra esatta.

Sulle generalità dell’arrestato vige, per ora, il massimo riserbo, con il comando della Guardia di Finanza che, come sempre accade in casi simili, non ha rilasciato informazioni relative ai soggetti indagati.

Attraverso le false fatture, gli organizzatori e i partecipanti a questa frode riuscivano a mettere le mani su milioni di euro. L’ipotesi è quella di un giro di denaro che, uscendo dalle società “vere”, passava alle società “cartiere”, tornando però in liquidità nelle tasche degli imprenditori coinvolti, chiaramente il tutto senza versare quanto dovuto al fisco.

L’indagine della Guardia di Finanza hanno permesso di delineare i contorni di un fenomeno criminale di imponenti proporzioni, con ramificazioni in Italia, soprattutto in Campania, e anche all’estero.

Le accuse sono associazioni per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso materiale commesso da persone esercenti un servizio di pubblico necessità e responsabilità amministrativa da reato degli enti.