CAPODRISE ALLE ELEZIONI. Michelangela Topa (Capodrise Insieme): “I giovani dovranno essere protagonisti del presente e del futuro e non solo tappezzeria della politica locale. Sportello, Parco Rodari, biblioteca, campo sportivo, eventi. Ecco le mie idee”

20 Maggio 2024 - 18:20

In campo per un posto in consiglio comunale una 22enne che dimostra che esistono esponenti delle generazioni di giovanissimi in grado di dare punti ai mestieranti della politica e di farsi rispettare.

CAPODRISE. Quando un giovane o una giovane, un ragazzo o una ragazza si candidano alle elezioni, nel 90% dei casi il loro impegno sviluppa una sorta di rappresentanza di famiglie elettoralmente significative, strutturate con un cospicuo numero di componenti, pronti a mobiliarsi per garantire al ragazzo, o alla ragazza, un posto in consiglio comunale. Insomma, eterodiretti, portati in tutto e per tutto, alle elezioni, ma anche dopo le elezioni, da qualcuno che nella propria famiglia la sa lunga e attraverso il ragazzo o la ragazza, vuol tenere le mani in pasta.

Ci siamo lasciati un margine del 10%, per collegarlo ad un tipo di candidatura, sicuramente più raro, in cui è così evidente la buona caratura di chi si va a cimentare, da indurre chi ne scrive e ne parla a rovesciare il rapporto: è il ragazzo, o la ragazza, ad assumere l’iniziativa diretta di partecipare, di mettere in gioco le proprie idee, ritenendo di esserne pregno o pregna. A quel punto, il trascinatore della famiglia è il giovane candidato o la giovane candidata e non l’adulto che vuol mettere le mani in pasta.

Questa è l’impressione che abbiamo tratto da una chiacchierata, fatta nei giorni scorsi, con Michelangela Topa, 22 anni, non certo buttati al vento, se è vero come è vero che, oltre a studi universitari puntuali e molto utili alla sua formazione, ha saputo intrattenerci a lungo sui problemi di Capodrise, guardati dall’angolo visuale della ragazza preparata che, però, riesce anche ad immaginare, spiegandole con semplicità e fermezza, le sue ricette, ciò che serve per migliorare la vita di questa cittadina e soprattutto, dei suoi coetanei che, come lei, ci vivono e riescono ancora ad amarla, abbracciandone l’identità.

Michelangela Topa si candida nella lista “Capodrise Insieme” che punta sull’aspirante fascia tricolore, Nicola Cecere. Michelangela Topa dimostra di avere molte idee, ma si rende conto che, perché le medesime arrivino bene alla gente, per tenere desta l’attenzione di chi l’ascolta, occorre puntare su poche cose, ma con l’obiettivo di realizzarle e di realizzarle anche bene.

Sintesi espositiva e sostanza operativa, questa è la relazione vincente. La candidata 22enne sa molto bene che del Forum dei giovani parlano tutti durante le campagne elettorali, sa bene che questo esiste nei regolamenti della maggior parte dei Comuni, ma sa ancor più bene che i Forum dei giovani, una volta costituiti, restano solo sulla carta. Non ce n’è stato, infatti, uno solo in provincia di Caserta, in grado di incidere con le proprie proposte nell’attività deliberativa del consiglio comunale.

lo so, lo so – risponde Michelangela Topa a CasertaCE – . Ma conosco anche la mia caparbietà, che mi deriva da un’età, dai miei 22 anni, i quali mi portano a pensare che, o riesco a farmi rispettare quando la lista in cui milito avrà vinto le elezioni di Capodrise, cosa che a mio avviso succederà certamente, o avrò fallito. Io posso essere la garanzia sul fatto che ogni riunione del Forum dei giovani esprimerà idee o proposte, che poi andrò a portare dentro al consiglio, con gli strumenti che la democrazia garantisce, ossia interrogazioni, mozioni o anche proposte di delibera su cui cercherò di aggregare tutta l’Assise o, quanto meno, la maggioranza in cui mi troverò ad operare”.

Alto punto sostanzioso: la biblioteca. “E qui il discorso -. continua la candidata – è un po’ lo stesso. La maggior parte dei Comuni afferma di averne una, o ne ha una solamente sulla carta, visto che il più delle volte sono chiuse. Ma quali sono – si chiede Michelangela Topa – le biblioteche che vivono seriamente questo tempo, mettendo a disposizione dei giovani gli strumenti digitali, l’interazione utile che consente a tutti, con un semplice smartphone, di collegarsi ad ogni testo? Secondo me, nessuna o pochissime. Io, invece, la voglio realizzare proprio così. E lo dico già adesso. Lo dico soprattutto a quelli che saranno i miei colleghi della maggioranza, da cui mi aspetto un aiuto concreto. Non ho dubbi che questo avverrà e non ho dubbi sul fatto che il sindaco Cecere sarà in prima linea per realizzare questo progetto”.

Stimoliamo la candidata anche su un argomento che ci ha sempre attirati un po’. Ciò perché, quando passiamo da Capodrise, ci rendiamo conto che in passato questa cittadina è riuscita anche a sviluppare l’idea e a realizzare opere pubbliche tutt’altro che ordinarie: Parco Rodari, ossia la piazza dell’aereo, di un aereo dell’Aeronautica militare che la politica locale non è riuscita nemmeno a mantenersi, perché l’Arma azzurra, accorgendosi che l’amministrazione non lo curava affatto e lo stava facendo deperire, se l’è ritirato e l’ha portato altrove: “Io ero molto piccola – risponde Michelangela Topa – ma ricordo bene Parco Rodari. Uno spazio invidiato da tantissimi altri Comuni. Bello, ampio, con delle attrazioni per i bambini in grado di garantire svago e serenità alle famiglie. Oggi il degrado ne ha deturpato il luogo e il ruolo. Bisogna rimboccarsi le maniche e restituirlo all’antico splendore”.

Il resto, la candidata della lista Capodrise Insieme, lo riassume in sintesi: “Noi abbiamo uno dei campi sportivi, degli stadi più belli della provincia, ma anche qui abbiamo fatto deperire tutto. Lì si può fare il calcio, ma si può correre, si possono organizzare tante attività sportive, ma adattarlo anche ad un utilizzo polifunzionale, ospitando spettacoli e concerti. Quello stadio deve essere il motore del riscatto, della riqualificazione di una zona sofferente di Capodrise. Anche in questo caso veniamo da troppi anni di incuria, di disattenzione, di inerzia”.

“Cambiando fronte e affrontando quello prettamente sociale, mi consta direttamente, visto che è un problema che ho vissuto sulla mia pelle, insieme alla mia famiglia, la difficoltà di ricevere al Comune anche una semplice informazione sul modo con cui poter affrontare un normale problema riguardante la vita di un anziano o di un disabile. Occorre uno sportello, che non sia solamente una scrivania e una sedia, ma un luogo di stabile supporto materiale e morale ai bisognosi. Da 22enne, poi, posso anche permettermi di discutere e di confrontarmi sulle feste tradizionali dell’identità sia del passato più remoto della mia comunità, sia del passato prossimo. E sapete perché – conclude Michelangela Topa – ? Perché ho goduto, come tanti miei coetanei, dell’idea di una festa, quella del Cocco, che ha riscosso un enorme successo generazionale, che è piaciuta a quelli della mia età. E allora, mi chiedo per quale motivo un’amministrazione comunale che dovrebbe sempre orientare i suoi sforzi e le sue risorse nella direzione della valorizzazione dei giovani, che dovrebbe considerare sempre un prodigio il fatto che i giovani trascorrano delle ore, soprattutto serali, all’interno del proprio perimetro territoriale, non debba investire, incentivare, assecondare la domanda di iniziative già dimostratesi vincenti nelle preferenze dei ragazzi?“.