Traffico illecito di rifiuti ai danni delle acciaierie Ast, coinvolta ditta casertana: 6 indagati

21 Maggio 2024 - 16:13

Dalla nostra provincia rifiuti speciali di varia natura in carichi di rifiuti qualificati come materiali ferrosi direttamente utilizzabili per la fusione e diretti ad Ast.

CASERTA. Traffico illecito di rifiuti ai danni delle acciaierie Ast di Terni. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di sei persone, ipotizzando i delitti di associazione a delinquere e truffa.

Una ditta di recupero di materiali ferrosi situata in provincia di Caserta ha occultato, in maniera fraudolenta, rifiuti speciali di varia natura in carichi di rifiuti qualificati come materiali ferrosi direttamente utilizzabili per la fusione e diretti ad Ast. Nei carichi, trasportati da ditte terze (pure campane), c’erano anche bombole, contenitori di spray, materiali imbrattati di oli esausti, dischi di frizione e pastiglie freno con presenza di ferodo, filtri di olio, fusti metallici contenenti materiali ferrosi imbrattati di oli, materiali plastici ed inerti.

L’obiettivo era duplice, sia farsi pagare dall’Ast per il conferimento di rifiuti ferrosi riutilizzabili, sia effettuare uno smaltimento illegale di rifiuti speciali, risparmiando le spese necessarie per le regolari procedure di smaltimento. In alcuni casi, la ditta casertana sarebbe riuscita nell’intento anche grazie alla presunta complicità di un classificatore dell’Ast di Terni. In altri casi, “quando non riusciva ad avvalersi del soggetto compiacente all’interno dell’Ast” – scrive in una nota la procura di Perugia – si procedeva con l’occultamento dei rifiuti.

I metodi erano vari: in particolare, si distribuiva il rifiuto speciale nel carico così da provare a sfuggire ai controlli, poi si ricorreva a nuove consegne distribuendo di nuovo il carico illecito, o anche sostituendo il documento di trasporto.

Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro indiziario. Un vero e proprio sistema organizzato di traffico illecito di rifiuti. Ripartizione di compiti fra i partecipi, tanto da far ipotizzare alla procura la fattispecie associativa sia nei confronti del titolare della ditta campana che di uno stretto collaboratore che partecipava attivamente alla gestione del traffico. Coinvolti tre soggetti si occupavano dei trasporti e del classificatore dell’Ast. In merito ai rifiuti conferiti all’Ast, si è ipotizzato anche il delitto di truffa in danno alle acciaierie del Gruppo Arvedi, quindi parte offesa del reato. “Tutti gli imputati hanno ricevuto avviso regolarmente di conclusione delle indagini ed hanno avuto la possibilità di richiedere di essere interrogati e di presentare elementi a loro discolpa e potranno, comunque, in sede di udienza preliminare far valere le loro eventuali ragioni” conclude la nota della procura a firma del procuratore della Repubblica, Raffaele Cantone.