5 ARRESTI e almeno 8 INDAGATI. TUTTI I NOMI. Traffico di farmaci targato Clan dei Casalesi. Coinvolti anche noti professionisti

24 Settembre 2019 - 16:00

AVERSA – Nelle mattinata odierna, in Casal di Principe (CE), Napoli, Sant’Antimo (NA) e Giuliano in Campania (NA), i militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aversa, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione a 5 provvedimenti cautelari (1 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) emessi dal GIP del Tribunale di Napoli, Dr.ssa Rosa de Ruggero, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica – DDA presso il medesimo Tribunale, Dr. Maurizio Giordano, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione di tipo mafioso, ricettazione, furto, truffa, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e da privato, continuati ed in concorso.

Il provvedimento scaturisce da una più ampia attività investigativa avviata nei confronti del gruppo criminale denominato “nuova gerarchia del clan dei casalesi” riconducibile alla fazione Bidognetti del “clan dei casalesi”, già riconosciuto in sede giudiziaria.

L’attività d’indagine ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario relativo a un corposo mercato illecito del farmaco, avviato dal gruppo parallelamente alle tipiche attività illecite del clan (estorsioni, traffico di armi, atti intimidatori ecc.) e finalizzato al reperimento fraudolento di medicinali di classe “A” (farmaci essenziali e/o per malattie croniche, a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale) da destinare poi ad un commercio parallelo, principalmente all’estero.

In particolare, all’associazione viene contestato il seguente modus operandi:

  • rastrellamento illecito di medicinali presso numerose farmacie site in Campania, Lazio e Lombardia, utilizzando “ricette rosse” provento di furto presso ospedali e studi medici;
  • compilazione di prescrizioni mediche a nome di ignari professionisti accreditati presso i S.S.R., per la somministrazione di farmaci di classe “A” (in totale esenzione di ticket) in favore di pazienti inesistenti o ignari;
  • recupero dei medicinali, poi veicolati all’estero tramite vettori compiacenti e in totale assenza di qualsiasi attenzione alla corretta modalità di conservazione dei prodotti, con grave pericolo per la salute delle persone.

L’indagine, sin dal suo prologo nell’anno 2017, ha permesso di quantificare introiti illeciti pari a oltre 600 mila euro, con relativo danno al Servizio Sanitario Nazionale. Al gruppo criminale è inoltre contestato il versamento di parte dei proventi alla famiglia BIDOGNETTI, alla quale il gruppo aveva preventivamente richiesto esplicita autorizzazione per l’esercizio del business illegale.

 

I destinatari del provvedimento sono:

 

CUSTODIA IN CARCERE

  • SPENUSO Domenico, nato a Grumo Nevano (NA) il 12/06/1979

 

ARRESTI DOMICILIARI

  • CALVANICO Salvatore, nato a Castellammare di Stabia (NA) l’11/08/1965
  • COTUGNO Daniela, nata a Mugnano di Napoli (NA) il 04/11/1984
  • NATALE Gianluigi, nato ad Aversa (CE) il 25/02/1991
  • PALUMBO Raffaele, nato a Villaricca (NA) il 05/03/1972

 

Risultano essere indagati nell’inchiesta anche Massimo Perrone, che è risultato essere il promotore ed il capo dell’organizzazione, già condannato a 18 anni per altri reati. Oltre a lui gli indagati sono Luigi Moschino, Antimo Di Donato, Vittorio Giarnieri, Vincenzo Di Donato, Emanuele Gatto: secondo gli inquirenti sarebbero stati loro a gestire ricette, consegne dei farmaci e del denaro. Infine Franca Cotugno e Angela Perrone (la prima moglie di Massimo Perrone) erano le destinatarie formali dei pagamenti degli acquirenti esteri dei farmaci.