Ecco l’uomo di tutti i bunker di Zagaria. Era il “Maradona” dei fabbri ferrai

21 Maggio 2018 - 13:18

CASAPESENNA(g.g.) Una vera e propria eccellenza dell’artigianato locale, utilizzata a fin di male per proteggere, per anni e anni, la latitanza di Michele Zagaria. Il boss pagava bene e la famiglia Inquieto si mise completamente a disposizione, dividendosi i ruoli. Per cui Nicola andò a fare la testa di legno in Romania, Vincenzo mise a disposizione la casa per l’ultimo bunker, Giuseppe prestò l’opera di raffinato fabbro ferraio.

Racconta Generoso Restina che tutte le opere in ferro, di tutti i bunker, furono fatte da lui. Dunque non solo quelle della casa del fratello. Sistemi di sicurezza, rifacimento del cancello della casa di via Cristoforo Colombo a San Cipriano, ma soprattutto l’allestimento del termoarredo, efficacissimo mimetizzatore del bunker, costruiti con le sue mani visto e considerato che l’acquisto dei sei pannelli, fatto presso la Di Tella Ceramiche di San Marcellino, doveva necessariamente essere sottoposto ad un assembramento, due a due, per quadrare nelle sue misure senza sbavature. Nel 2006 ci fu un problema ai binari della parte coperta dal termoarredo, dalla quale si accedeva dal bunker. E fu Vincenzo Inquieto ad ordinare dei nuovi binari alla Trasmecam, sita di fronte al Tarì di Marcianise. Di questi binari ne fu montato uno solo al posto di quello difettoso. E anche in questo caso, cioè avvenne con il fondamentale intervento di Vincenzo Inquieto.

Un passaggio sul gruppo di lavoro dei bunker, tutto gestito dalle famiglie Restina e Inquieto. Unico cognome diverso, quello del manovale Angelo Sagliano.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA