I MARIUOLI DELL’ASL. Carizzone e Puzone, patron de La Misericordia, volevano diventare i paperoni delle coop sociali. “Fuori di zucca” e l’incontro con tre politici

26 Aprile 2021 - 11:14

Come avevamo già annunciato ieri pomeriggio, pubblichiamo la seconda parte dello stralcio dell’ordinanza, ormai nota, in cui l’allora dirigente del Dipartimento della Salute Mentale, parlava dei rapporti tra lui e la politica e della necessità di inserire bene Puzone “in certi ambienti” in modo da costruire una forte società di danari. La riunione nel palazzo Parente e la cena nell’agriturismo annesso all’ex manicomio di Aversa

 

AVERSA(g.g.) Luigi Carizzone aveva grandi progetti per il futuro. Da pensionato d’oro dell’Asl di Caserta, progettava di diventare il fulcro di attività economiche, alimentate da una serie di azioni amministrative che ne avrebbero lanciate consentendogli di aggiungere alla pensione d’oro, altri, molti altri quattrini. Carizzone si poneva dunque il problema dei rapporti con la politica in maniera più stringente, con una considerazione di urgenza che non aveva mai avuto negli anni in cui, una volta raccolti gli obiettivi delle nomine apicali, non è che stesse lì ogni giorno a bazzicare con i politici.

Cuono Puzone, patron de La Misericordia, rappresenta per lui un ulteriore strumento di potere. C’è bisogno per il futuro di un socio facoltoso che possa anticipare dei soldi e Carizzone sa bene che Cuono Puzone non può dirgli di no, perchè non può dire di no a quel sistema illegale e criminale che ancora oggi sopravvive negli uffici dell’Asl di Caserta, al riparo di ogni indagine con la consapevolezza che Carizzone non diventerà mai un collaboratore di giustizia per denunciare tutti quelli che sono stati i suoi complici o che quantomeno sono stati conniventi.

Puzone deve rispondere presente a chi, per vent’anni, ha consentito ad una falsa associazione di volontariato, di pagare 4 euro all’ora ad infermieri che erano “obbligatoriamente” volontari perchè hanno creato dei vantaggi competitivi con modalità che neppure nella più disastrata e bieca dittatura del terzo mondo sono riscontrabili. Cuono Puzone va sbandierato come un totem davanti ai politici. Perchè Luigi Carizzone sa bene che i politici davanti alla prospettiva di riempire di voti le proprie stive in cui conservano cospicue riserve di potere, non ci vedono più.

Per cui, quando dopo aver parlato con il fratello, costruisce le condizioni per una riunione importante ad Aversa, vara un programma dettagliato, articolato che prevede un primo incontro nel palazzo Parente alla presenza anche di politici non ancora identificati. Ma si tratta sicuramente degli stessi politici che poi re-incontreranno lui e Cuono Puzone nella seconda parte del programma, l’immancabile segmento gastronomico e conviviale nel locale annesso all’ex manicomio di Aversa, un agriturismo sociale in cui lavorano gli ospiti della citata struttura e che spiritosamente e auto ironicamente è stata denominata “Fuori di zucca“.

I politici in questione, cioè quelli citati da Luigi Carizzone sono i due consiglieri regionali del tempo, cioè Gennaro Oliviero ma soprattutto Stefano Graziano che in quel periodo sognava risultati elettorali fantasmagorici, derivati anche dall’aver conquistato l’agognatissima poltrona di presidente della commissione Sanità. Per essere precisi, Luigi Carizzone annuncia anche la presenza di un sindaco, ma non fa il nome. Non può essere il sindaco di Aversa perchè il 16 maggio, data si questo evento, si era ancora in piena campagna elettorale per le elezioni comunai che, di lì a qualche settimana, avrebbero decretato la vittoria di Alfonso Golia che al ballottaggio del 9 giugno 2019, battè nettamente il suo competitor e omonimo Gianluca Golia.

Ma figuriamoci se nel codazzo di Graziano, di Oliviero, non c’era almeno un sindaco interessato ai discorsi che Carizzone avrebbe voluto fare sulle cooperative sociali, sulle loro attività riguardanti l’assistenza di degenti con problemi psichici.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA